Ermes, noto anche come Mercurio, era figlio di Zeus e Maia, e si distinse fin dai suoi primi giorni per il carattere vivace e imprevedibile.
Ancora in fasce, si rese protagonista di un’impresa astuta: rubò cinquanta giovenche dalla mandria di Apollo, nascondendole con tale abilità che nessuno riuscì a ritrovarle.
Durante questa scorribanda, Ermes si imbatté in una tartaruga. La uccise e, utilizzandone il guscio, creò la prima lira.
Questo strumento musicale si rivelò la sua salvezza: quando Apollo scoprì il furto delle giovenche, Ermes gli offrì la lira come dono. Incantato dalla melodia dello strumento, Apollo rinunciò a punirlo e accettò lo scambio.
Zeus, divertito dalla scaltrezza e dall’ingegno del figlio, lo nominò suo araldo e ambasciatore personale, nonché guida delle anime dei defunti verso l’Ade. Come ulteriore riconoscimento, Ermes divenne anche il protettore dei ladri e degli inganni.
Tra i suoi simboli spiccano la verga d’oro intrecciata con due serpenti, dono di Apollo e simbolo della sua astuzia, e i celebri sandali alati, che rappresentano la sua straordinaria rapidità.
Ermes era considerato il dio delle invenzioni, avendo dato origine alla lira, all’alfabeto, ai numeri e a vari riti religiosi. Era inoltre il patrono del commercio, dei viaggi, dei pastori, delle strade e persino dei sogni.
La sua vita amorosa fu altrettanto vivace: ebbe relazioni con diverse figure, tra cui Afrodite, dalla quale nacque Ermafrodito; Penelope (o Driope), che gli diede il figlio Pan; ed Eupolomia, madre di Etalide.