Nella lontana regione della Frigia, in un umile villaggio, vivevano Bauci e Filemone, una coppia di anziani contadini uniti fin dal giorno del loro matrimonio. Pur essendo poveri, erano ricchi di virtù, vivendo una vita semplice e colma di amore reciproco.
Un giorno, Zeus ed Ermes, travestiti da comuni viandanti, giunsero al villaggio. Viaggiavano per la regione in incognito, alla ricerca di ospitalità e rettitudine, ma ovunque avevano trovato solo egoismo e corruzione. Giunti alla porta della modesta capanna di Bauci e Filemone, furono accolti con calore e cortesia, nonostante la miseria dei due anziani.
Bauci e Filemone fecero tutto il possibile per offrire ai loro ospiti il meglio di quanto possedevano. Misero in tavola un pasto semplice, fatto di pane, formaggio e olive, e servirono il poco vino rimasto nel boccale. Perfino la loro unica oca, che consideravano un tesoro, fu offerta per completare il banchetto. Ma accadde qualcosa di straordinario: ogni volta che versavano il vino, il boccale si riempiva di nuovo.
Stupiti dal miracolo, i due anziani capirono di trovarsi di fronte a esseri divini. Presi da timore reverenziale, alzarono le mani al cielo e chiesero perdono per l’umiltà della loro offerta.
Zeus ed Ermes, commossi dalla generosità della coppia, si rivelarono e chiesero loro di seguirli su una vicina montagna.
Dalla cima, Bauci e Filemone videro il villaggio sommerso da un diluvio, punizione divina per l’egoismo e la cattiveria dei suoi abitanti.
Solo la loro capanna era stata risparmiata, trasformata in un maestoso tempio con colonne dorate e un tetto di marmo splendente. Zeus, grato per la loro bontà, concesse ai due anziani di esprimere un desiderio.
Bauci e Filemone, con umiltà, chiesero di poter essere custodi del tempio per il resto della loro vita e di morire insieme, così da non dover affrontare il dolore della separazione. Il desiderio fu esaudito. Per molti anni, i due servirono come sacerdoti del tempio, vegliando su di esso con amore e dedizione.
Un giorno, ormai sfiniti dal peso degli anni, mentre si trovavano davanti alla scalinata del tempio a raccontare la loro storia, accadde un altro prodigio. Bauci si trasformò in un tiglio e Filemone in una quercia, i loro rami intrecciati per l’eternità.
Gli alberi, simbolo del loro amore e della loro devozione, divennero sacri e furono venerati da chiunque visitasse il tempio.
.