Foroneo è una figura centrale nella mitologia argiva, noto anche come “il Benefico” per il ruolo fondamentale che svolse nell’umanità.
La sua origine è duplice e carica di significato: da un lato, è figlio del fiume Inaco, la cui forza e vitalità rappresentano la natura in piena effervescenza; dall’altro, discende dalla ninfa Melia, simbolo di bellezza e divinità.
Questa unione tra elementi naturali e soprannaturali lo predispose a diventare non solo il progenitore degli uomini, ma anche il loro primo benefattore.

Campanile di Giotto, rilievo raffigurante Foroneo come l’uomo che inventò il diritto. – Wikipedia – Foto:  Sailko, opera propria rilasciata con licenza CC BY 3.0

Nella tradizione argiva si narra che, contrariamente al mito più noto che vede Prometeo come donatore del fuoco all’umanità, fu proprio Foroneo ad adempiere a questo compito fondamentale.
Con grande saggezza, egli raccolse i primi uomini, allora dispersi e isolati, unendoli in una comunità coesa. Da questo raduno nacque la prima città, che in seguito prese il nome di Argo in onore del nipote di Foroneo, a testimonianza della continuità e dell’importanza della sua discendenza.

Oltre a essere considerato il fondatore della città, a Foroneo viene attribuita l’invenzione del tribunale, una struttura che rappresentava l’inizio dell’ordine e della giustizia tra gli uomini. La tradizione, infatti, lo dipinge come colui che portò le prime forme di organizzazione sociale e legale.
Il poeta Igino aggiunge un ulteriore elemento alla sua fama, attribuendogli la costruzione del primo tempio dedicato ad Era, la dea della famiglia e della protezione, proprio nel cuore di Argo.

Foroneo ebbe una vita familiare altrettanto ricca di eventi e significati. Con sua moglie Teledice nacquero Api e Niobe, figure che contribuivano ulteriormente a consolidare il prestigio della sua stirpe.
Alcuni autori antichi, come Pausania, menzionano anche una moglie di nome Cerdo, il cui sepolcro veniva custodito nel foro di Argo, evidenziando il profondo rispetto e la venerazione riservata alla sua memoria.
La sua eredità non si fermò ai confini della Grecia: egli fu infatti antenato di Enotro, che secondo la tradizione riportata da Dionigi di Alicarnasso fu il primo greco a mettere piede in Italia, aprendo così la strada alla diffusione della cultura ellenica nel Mediterraneo.
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Il Giudizio sull’Argolide

Mappa dell’Argolide – Wikipedia, pubblico dominio

Un altro episodio significativo della mitologia che coinvolge Foroneo riguarda il destino dell’Argolide. Insieme ai fiumi Inaco, Asterione e Cefiso, fu chiamato a partecipare a un giudizio divino per decidere a chi affidare questo territorio sacro, scegliendo tra Era e Poseidone.
I giudici, inclusi Foroneo, optarono per assegnare l’Argolide a Era, dea della fertilità e della protezione. In risposta, e come segno di rappresaglia, Poseidone privò i tre fiumi della loro abbondante acqua, condannandoli a prosciugarsi durante i mesi estivi e a risorgere soltanto in presenza di piogge abbondanti, un simbolo della potenza e dell’imprevedibilità delle divinità.

In sintesi, la figura di Foroneo incarna il passaggio dall’oscurità alla luce, dall’isolamento alla comunità, e rappresenta il fondamento stesso della civiltà, unendo elementi di natura, cultura e divinità in un’unica, affascinante leggenda.

 

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