Gli Inferi erano il regno destinato ad ospitare tutte le anime dei defunti. Questo luogo veniva immaginato a volte come una dimensione sotterranea, altre come una regione oltre il fiume Oceano, nell’estremo occidentale, dove la luce del sole non giungeva mai. Quì regnavano Ade e sua moglie Persefone, sovrani incontrastati di un regno immerso in un’eterna oscurità.
Ade e Cerbero, in Meyers Konversationslexikon, 1888 (Wikipedia – Pubblico dominio)
Il culto di Ade era avvolto da un senso di timore e mistero. A lui si offrivano sacrifici di pecore o tori neri, esclusivamente durante le ore notturne.
Durante questi riti, i sacrificanti evitavano di guardare, poiché Ade era considerato il più temibile degli dei, come narrato da Omero.
Il culto di Ade rimase limitato, privo di grande diffusione; infatti, esistono pochissime raffigurazioni statuarie della sua figura. Tra i rari luoghi a lui dedicati si annovera il santuario di Samotracia, mentre si ipotizza che un altro centro di culto si trovisse nell’Elide, nel Peloponneso nord-occidentale, e forse un terzo a Eleusi, in connessione con i celebri Misteri locali. Secondo Euripide, Ade non riceveva neanche libagioni rituali.
Gli Inferi, noti anche come “l’Ade”, non vanno confusi con l’inferno della tradizione cristiana. In questo regno sotterraneo giungevano tutte le anime dei defunti, che venivano ripartite in vari settori secondo la loro condotta in vita.
Gli antichi greci collocavano l’accesso agli Inferi in alcune caverne, come quelle presso il capo Tenaro, a sud del Peloponneso; i Romani, invece, situavano l’ingresso nei pressi del lago d’Averno o nelle grotte di Cuma. Tuttavia, ogni anfratto o crepa della terra poteva essere considerato un passaggio verso il regno delle ombre.
Ma l’Ade non era visitato solo dai morti: con i giusti rituali, persino i vivi, in particolare eroi o artisti, potevano accedere agli Inferi per interrogare le ombre di personaggi illustri o di cari defunti. Questa tradizione ha ispirato poeti come Omero, che nell’Odissea narra la discesa di Ulisse agli Inferivi, e Virgilio che nell’Eneide vi porta Enea.
I luoghi principali degli inferi
- Campi Elisi (il luogo di pace per le anime virtuose)
I Campi Elisi sono una sorta di paradiso per le anime virtuose e benedette. Chi ha condotto una vita esemplare e pia è condotto in questo luogo di eterna serenità.
Gli Elisi sono descritti come campi rigogliosi, pieni di luce, fiori e pace; un vero contrasto con la desolazione del resto degli inferi. - Tartaro (il luogo di punizione)
Il Tartaro è il punto più profondo degli inferi, destinato alle anime dei più grandi peccatori e ai nemici degli dei. Qui, anime come quelle di Tizio, Tantalo e Sisifo scontano le loro punizioni eterne.
È descritto come un luogo oscuro e spaventoso, dove le anime sono sottoposte a torture infinite, rappresentando il massimo della punizione divina. - Palazzo di Ade e Persefone– Al centro degli inferi sorge il palazzo di Ade e Persefone, signori del regno dei morti. È un luogo oscuro e cupo, simbolo di potere e controllo su tutte le anime defunte.
Il palazzo è anche il punto in cui le anime sono giudicate, in base al loro comportamento in vita, e indirizzate ai vari luoghi degli inferi in base alle loro azioni. - Prati di Asfodelo
I Prati di Asfodelo sono un luogo neutrale dove risiedono le anime di coloro che non hanno né compiuto azioni straordinarie né grandi peccati. Questo è il destino della maggioranza delle anime, condannate a un’esistenza senza sofferenza ma anche senza vera pace. Qui le anime vagano senza meta, in uno stato di torpore e dimenticanza, prive di qualsiasi emozione intensa.
I fiumi:
- Stige (il fiume dell’odio)
Lo Stige è il più importante dei fiumi infernali e rappresenta il giuramento più sacro per gli dei. Chi giurava sullo Stige era obbligato a mantenere la parola, pena gravi conseguenze.
Questo fiume è considerato anche un confine tra il mondo dei vivi e quello dei morti, e persino gli dei avevano paura della sua potenza e sacralità.
- Acheronte (il fiume del dolore)
L’Acheronte è uno dei fiumi principali degli inferi, noto come il “fiume del dolore”. I morti, trasportati dall’imbarcazione di Caronte, devono attraversarlo per raggiungere il regno di Ade.
Caronte è la figura incaricata di traghettare le anime attraverso l’Acheronte, ma solo se hanno ricevuto l’obolo, una moneta posta sotto la lingua al momento della sepoltura. - Cocito (il fiume delle lamentazioni)
Il Cocito è il fiume delle “lamentazioni” o “lamenti“. Questo fiume raccoglie le grida e i gemiti delle anime dannate, eternamente condannate a soffrire.
Spesso viene descritto come un luogo oscuro e nebbioso, che rispecchia la sofferenza senza fine di chi lo attraversa. - Flegetonte (il fiume di fuoco)
Il Flegetonte è un fiume infuocato che scorre incessantemente nelle profondità degli inferi. Rappresenta la sofferenza eterna ed è il luogo di punizione per i malvagi.
Questo fiume è associato a una punizione più fisica e materiale, in cui le anime colpevoli sono costrette a immergersi nelle sue acque infuocate. - Lete (il fiume dell’oblio)
Le anime destinate a reincarnarsi devono bere dalle acque del Lete per dimenticare le loro vite passate e iniziare una nuova esistenza senza ricordi. Lete simboleggia l’oblio, ed è l’opposto della memoria e della consapevolezza. È un passaggio cruciale per chi cerca una “purificazione” e un nuovo inizio.
Ricordiamo inoltre i Giudici dell’Ade: Minosse, Eaco e Radamanto
Questi tre giudici presiedono i processi delle anime appena arrivate. Ogni giudice ha un ruolo particolare: Radamanto si occupa delle anime d’Asia, Eaco di quelle d’Europa, e Minosse ha il compito di fare appello e dare il verdetto finale.
La loro decisione stabilisce se un’anima finirà nei Campi Elisi, nel Tartaro o in un’altra parte degli inferi.
Per concludere. possiamo dire che gli Inferi rappresentano una struttura complessa e articolata, in cui ogni luogo ha una funzione specifica, riflettendo le credenze greco-romane sulla giustizia, la morale e la punizione. Ogni aspetto degli inferi è un’allegoria delle conseguenze delle azioni in vita, con premi per i virtuosi e punizioni per i malvagi. Questi luoghi hanno influenzato la letteratura e la cultura per millenni, dalla Divina Commedia di Dante alle rappresentazioni moderne del regno dei morti.
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