Henrietta Emma Ratcliffe Rae nacque nel 1859 a Hammersmith, Londra, in una famiglia che inizialmente sperava per lei un futuro musicale.
La madre, avendo notato una predisposizione per la musica, incoraggiò Henrietta a seguire questa strada. Tuttavia, già in giovane età, Henrietta dimostrò una passione per l’arte visiva, iniziando a dedicarsi seriamente alla pittura all’età di soli 13 anni.
Fu suo zio Charles Rae, anch’egli pittore, a riconoscere e sostenere questo suo talento nascente.
Il suo debutto pubblico avvenne nel 1880, quando il suo nome comparve per la prima volta nel catalogo della Royal Academy. In questa fase della sua carriera, Henrietta si dedicava prevalentemente a ritratti e paesaggi, affinando la sua tecnica e guadagnando consensi nell’ambiente artistico.
Convinta sostenitrice dei diritti delle donne e attiva nei movimenti femministi, nel 1897 organizzò una mostra interamente dedicata alle opere di artisti donne, un evento innovativo che rifletteva il suo impegno per l’uguaglianza di genere nel mondo dell’arte.
Nonostante il successo, Henrietta fu spesso oggetto di critiche per i suoi dipinti di nudi femminili, considerati scandalosi da alcuni. La sua risposta fu ferma e chiara: la rappresentazione del corpo umano, secondo lei, era un’espressione naturale e artistica, e non avrebbe rinunciato a questo aspetto della sua produzione.
Nel 1902, una grave malattia interruppe temporaneamente la sua carriera, ma con una forza straordinaria riuscì a riprendersi ea tornare al lavoro. Continuò a ricevere numerose commissioni da parte di personalità influenti del suo tempo, ma i soggetti classici rimasero sempre quelli a cui si sentiva più legato, trovando in essi la sua ispirazione più profonda.
Henrietta Emma Ratcliffe Rae si spense nel 1928, a Upper Norwood, all’età di 69 anni, lasciando un’eredità artistica e culturale che ancora oggi viene riconosciuta come una pietra miliare nel percorso di emancipazione delle donne nell’arte.
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