
Erik il Rosso, frontespizio da Gronlandia, di Arngrímur Jónsson, 1688 – Wikipedia, pubblico dominio
Erik il Rosso: Il Fondatore della Groenlandia
Erik il Rosso, nato intorno al 940 nella regione di Jæren, nella contea di Rogaland in Norvegia, era figlio di Thorvald Asvaldsson. Il suo soprannome “Il Rosso” derivava dal vivace colore dei suoi capelli, ma ben presto si rivelò anche indicativo del suo carattere impetuoso.
Fin dalla giovinezza, Erik si distinse per il suo temperamento ribelle e il coinvolgimento in atti violenti. A causa di un omicidio durante una lite, venne esiliato dalla Norvegia insieme al padre e si stabilì in Islanda. Tuttavia, nel 982 fu nuovamente bandito per tre anni in seguito a un altro omicidio commesso durante una rissa.
Durante il periodo di esilio, Erik decise di cercare nuove terre a nord-ovest, seguendo i racconti di pescatori islandesi. Nel 985 approdò sulla costa meridionale di una grande isola sconosciuta. Affascinato dalla sua natura selvaggia, la battezzò Groenlandia (“Terra Verde”) per attrarre potenziali coloni.
La colonizzazione della Groenlandia
Terminato il suo esilio nel 988, Erik tornò in Islanda per convincere altre persone a seguirlo nella nuova terra. La sua descrizione di un luogo fertile e promettente attrasse diversi coloni, anche se solo 14 delle numerose navi salpate raggiunsero la destinazione.
I nuovi arrivati si insediarono nei fiordi sudoccidentali, mentre Erik stabilì la sua dimora a Brattahlid, nell’Eriksfjord, che prese il suo nome. Lì divenne capo della comunità e guidò lo sviluppo della colonia. Sebbene suo figlio Leifur introdusse il Cristianesimo nella regione intorno all’anno 1000, Erik rimase fedele al paganesimo nordico fino alla morte, avvenuta intorno al 1010.
I figli di Erik e le esplorazioni nel Nuovo Mondo
Erik ebbe quattro figli: Freydís, Leifur, Thorvald e Thorsteinn. Tra questi, Leifur Eiríksson è il più noto, ricordato come il primo europeo a raggiungere il continente nordamericano.

John K. Daniels – Statua di Leif Erikson vicino al Minnesota State Capitol
– Wikipedia, pubblico dominio
Durante un viaggio in Norvegia, Leifur si convertì al Cristianesimo e, al ritorno in Groenlandia, acquistò la nave di Bjarni Herjólfsson per esplorare le terre che quest’ultimo aveva avvistato.
Leifur approdò su diverse coste: Helluland (“Terra delle Pietre Piatte”), identificata con l’odierna Isola di Baffin; Markland (“Terra dei Boschi”), probabilmente il Labrador; e infine Vinland (“Terra del Vino”), un luogo fertile e ricco di risorse, situato probabilmente tra Terranova e la costa orientale degli attuali Stati Uniti.
Qui, Leifur e il suo equipaggio trascorsero l’inverno, trovando un clima mite e abbondanti risorse.
Thorvald e il suo tragico destino
Il fratello di Leifur, Thorvald, intraprese a sua volta un’esplorazione del Vinland, ritenendo che ci fossero ancora territori inesplorati. Durante una spedizione, si imbatté in un gruppo di nativi, gli Skraeling (come li chiamavano i Vichinghi), che attaccarono la sua squadra. Thorvald venne ferito mortalmente e sepolto in Vinland, mentre i superstiti tornarono in Groenlandia per riferire l’accaduto.

Thorvald ferito mortalmente – Wikipedia, No restrictions
Un racconto confermato dalla storia
Per secoli, le storie sulle esplorazioni vichinghe furono considerate leggende. Tuttavia, nel 1961, la scoperta di resti vichinghi dell’XI secolo a L’Anse aux Meadows, in Terranova, confermò la veridicità delle saghe norrene.
L’eredità di Erik il Rosso
Grazie alla sua intraprendenza e al suo spirito avventuroso, Erik il Rosso gettò le basi per la colonizzazione della Groenlandia e aprì la strada alle esplorazioni del Nuovo Mondo. La sua storia e quella dei suoi figli rimangono testimonianze straordinarie della determinazione e dell’ambizione dei Vichinghi.
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