Palermo: Teatro Massimo o teatro Vittorio Emanuele (xilografia di Cornaglia 1892) – Wikipedia, pubblico dominio

La leggenda della suora dei “ventitré anni”

Un tempo, prima che il caos cittadino prendesse il sopravvento, era ancora possibile passeggiare con tranquillità nel “salotto” di Palermo. Per noi palermitani, questo luogo speciale era costituito dall’insieme di vie e vicoli compresi tra i teatri Massimo e Politeama. E proprio davanti al Teatro Massimo, uno degli orgogli architettonici della città, aleggia una presenza misteriosa: quella di uno spettro.

La storia ci riporta alla fine dell’Ottocento, quando il Comune di Palermo decise di costruire un tempio dedicato alla musica lirica. Per far spazio al Teatro Massimo, fu necessario abbattere un’ampia area del centro città, pari a circa 25.000 metri quadrati. In questa zona sorgevano diverse chiese e monasteri, tra cui la Chiesa e il Monastero delle Stimmate di San Francesco, la Chiesa e il Monastero delle Vergini Teatine dell’Immacolata Concezione, la Chiesa di Santa Marta e quella di Sant’Agata di Scorruggi delle Mura.

Questo è il punto in cui i fatti storici lasciano spazio al mito. Durante i lavori di demolizione, si racconta che venne involontariamente profanata la tomba di una suora, disturbata nel suo eterno riposo. La leggenda narra che, per vendetta o ammonimento, il suo spirito iniziò a manifestarsi, ostacolando l’impresa umana con la sua presenza inquietante.

Secondo il “si dice”, l’ombra di una suora di piccola statura sarebbe apparsa più volte all’interno del teatro. Alcuni sostengono di averla vista tra le quinte o sul palcoscenico, mentre nei sotterranei si sentivano rumori inspiegabili. Il fantasma, si racconta, è irrequieto e lancia maledizioni contro il luogo.

La connessione con il numero 23 è parte integrante della leggenda. Si dice che proprio per colpa del fantasma il Teatro Massimo abbia richiesto 23 anni per essere costruito e sia rimasto chiuso per altrettanti anni in attesa di restauri. Ora il teatro è tornato a essere uno dei centri culturali più vivaci della città, ma la leggenda alimenta una certa inquietudine. Chissà, forse è meglio non interrogarsi troppo sul futuro e, nel dubbio, affidarsi a qualche scongiuro…

 

Palermo, teatro dell’opera (Teatro Massimo) – Wikipedia, pubblico dominio

Il Teatro Massimo Vittorio Emanuele di Palermo è un’icona dell’architettura e della cultura italiana. È il teatro più grande d’Italia e uno dei maggiori teatri lirici d’Europa, posizionandosi al terzo posto per dimensioni dopo l’Opéra National de Paris e la Staatsoper di Vienna. La sua fama internazionale non deriva solo dalla sua imponente struttura, ma anche dalla straordinaria acustica della sala a ferro di cavallo, considerata tra le migliori al mondo.

Quando fu inaugurato, il Teatro Massimo impressionò per la sua monumentalità e per l’estensione di oltre 7.700 metri quadrati, suscitando ammirazione e qualche invidia. Le cronache dell’epoca, come quelle pubblicate su “L’Illustrazione Italiana” del 6 giugno 1897, testimoniano l’impatto che ebbe sull’opinione pubblica. Tuttavia, non mancarono commenti controversi, come la celebre gaffe del re Umberto I, che si chiese ironicamente se Palermo avesse davvero bisogno di un teatro così imponente.

Di stile neoclassico, il Teatro Massimo sorge su un’area storica ottenuta dalla demolizione della Chiesa delle Stimmate e del Monastero di San Giuliano alla fine dell’Ottocento. Il progetto prese vita nel 1875, dopo lunghe vicissitudini legate al concorso indetto nel 1864 e vinto dall’architetto Giovan Battista Filippo Basile. Alla morte di quest’ultimo nel 1891, fu suo figlio, Ernesto Basile, a completare l’opera, conferendo al teatro un’impronta unica che ancora oggi lo rende un gioiello dell’architettura italiana.

Dopo un lungo periodo di chiusura e abbandono, il Teatro Massimo ha ritrovato il suo splendore, diventando un punto di riferimento per la vita culturale e artistica di Palermo. Ospita regolarmente spettacoli di danza con artisti di fama internazionale, concerti, allestimenti di opere liriche, mostre e incontri con i protagonisti della musica contemporanea. Il Teatro Massimo non è solo un monumento, ma un luogo vivo, una fucina di iniziative che celebrano la grande tradizione musicale e guardano con entusiasmo al futuro.

La scritta sulla facciata del Teatro Massimo di Palermo – Wikipedia – Foto user: Bennyfon, opera propria rilasciata con licenza CC BY-SA 4.0

«L’arte rinnova i popoli e ne rivela la vita. 
Vano delle scene il diletto ove non miri a preparar l’avvenire»
(epigrafe dell’architrave del portico del Teatro Massimo [autore sconosciuto])

.

.

Condividi: