Il Taj Mahal è annoverato tra le Sette Meraviglie del Mondo Moderno e dal 1983 è riconosciuto dall’UNESCO come Patrimonio dell’Umanità.

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Sebbene molti lo abbiano ammirato nelle immagini dei libri di storia o di geografia, pochi conoscono la storia dietro la costruzione di questo iconico mausoleo, voluto dall’imperatore Shah Jahan, che governò l’India dal 1628 al 1658

Discendente delle dinastie mongole di Attila e Gengis Khan, Shah Jahan commissionò il Taj Mahal come tributo eterno all’amore che lo legava alla sua amata moglie Arjumand Banu Begum, meglio conosciuta come Mumtaz Mahal.
La regina morì tragicamente nel 1631 a Burhanpur, mentre dava alla luce il loro quattordicesimo figlio, durante una campagna militare nel sud dell’India. Il corpo di Mumtaz fu temporaneamente sepolto vicino alla località destinata ad ospitare il mausoleo definitivo ad Agra, il quale, nelle intenzioni dell’imperatore, doveva essere il più straordinario monumento mai realizzato in onore di una donna.

Una raffiɡurazione moderna di Shah Jahan – Wikipedia, pubblico dominio

L’origine del progetto del Taj Mahal rimane avvolta nel mistero. Alcune leggende attribuiscono la sua creazione all’architetto Ustad ‘Isa, mentre altre suggeriscono che il vero ideatore sia stato il persiano Ustad Ahmad Lahori, che aveva già collaborato con Shah Jahan in altre opere grandiose. tuttavia, storie non confermate raccontano che l’imperatore abbia ordinato terribili punizioni, come l’amputazione delle mani dei capomastri e la cecità dei calligrafi, per impedire che venisse mai costruito un edificio simile.

Nonostante queste leggende, il Taj Mahal rappresenta un perfetto esempio dello stile indo-persiano, e l’ipotesi che un architetto europeo possa averlo disegnato è stata ampiamente respinta. Gli storici sostengono che sarebbe stato impensabile per un cristiano ricevere tale incarico, poiché l’ingresso al mausoleo era interdetto ai non musulmani, pena la condanna a morte.

La realizzazione del Taj Mahal coinvolge artigiani e maestranze provenienti da tutto il mondo. Agra divenne la crocevia di artisti da diverse regioni dell’Asia. Ismail Afandi dalla Turchia progettò la maestosa cupola, un orafo di Lahore modellò la cuspide in oro, mentre mosaicisti da Delhi e calligrafi persiani, come Amamat Khan di Shiraz, adornarono l’edificio con splendide iscrizioni tratte dai testi sacri islamici.

I lavori di costruzione iniziarono nel 1631 e si protrassero per diciassette anni, impiegando oltre 20.000 operai e più di 1.000 elefanti. Durante la costruzione, sorse una città temporanea, chiamata Mumtazabad in onore della regina defunta, che crebbe a tal punto da superare per importanza la stessa Agra.

 

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