Le informazioni sulla vita di Jan Van Eyck sono scarse e frammentarie. Nato tra il 1390 e il 1400, probabilmente a Maaseik, nella provincia fiamminga del Limburgo (oggi in Belgio, all’epoca parte del ducato di Borgogna), fu introdotto alla pittura dal fratello maggiore Hubert, scomparso nel 1426.
La sua prima attività documentata risale al 1422 circa all’Aja, dove inizia a lavorare come miniaturista, dedicandosi alla decorazione di manoscritti. Questa esperienza lascerà un’impronta duratura sul suo stile, caratterizzata da una meticolosa attenzione ai dettagli. Qui, Jan lavora per Giovanni III di Baviera-Hainaut, duca d’Olanda e nipote dell’imperatore Ludovico il Bavaro, decorando il palazzo ducale e realizzando alcune pagine del manoscritto noto come Ore di Torino-Milano.
Con la morte del duca Giovanni di Baviera nel 1425, Van Eyck si trasferisce alla corte di Filippo il Buono, duca di Borgogna, a Lille, dove diviene pittore di corte e svolge incarichi diplomatici. Uno dei suoi viaggi più significativo lo porta a Lisbona nel 1428, dove dipinge il ritratto della futura duchessa Isabella del Portogallo, purtroppo oggi perduto.
Nel 1432 Van Eyck si pubblicò a Bruges, dove acquistò una casa e si sposò probabilmente nello stesso anno con Margaretha, ritratta nel famoso Ritratto di Margaretha Van Eyck.
Dal 1432, Jan Van Eyck comincia a firmare e datare le sue opere, segno del pieno riconoscimento e della sicurezza acquisita come artista affermato. Accanto alla firma, spesso è inserito il motto personale: Als ich can (Meglio che posso).
Jan Van Eyck muore nel 1441 a Bruges. Il suo funerale si svolge nella chiesa di Saint-Donatien, oggi distrutta, nel cui chiostro viene sepolto.
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