È giusto conoscere e capire gli altri (vedi Halloween), ma questo non vuol dire emularli a tal punto da dimenticare da dove veniamo e quali tesori possediamo, per correre dietro ad una zucca bucata! Chi come me è siciliano, alla fine del mese di ottobre si prepara a festeggiare la Festa dei Morti.
Con l’avvento del cristianesimo, la Chiesa cercò di eliminare le antiche festività “pagane” legate alle religioni preesistenti, non abolendole completamente, ma piuttosto integrandole nel proprio calendario e attribuendo loro nuovi significati. Un esempio evidente è la cristianizzazione del Capodanno Celtico: per farlo, la Chiesa stabilì il 1° novembre come la festa di Ognissanti. Questo processo venne favorito in particolare da Alcuino di York, influente consigliere di Carlo Magno.
Alcuni decenni dopo, l’imperatore Ludovico il Pio, su richiesta di papa Gregorio IV e su suggerimento dei vescovi locali, estese la celebrazione a tutto il regno franco.
Tuttavia, fu solo nel 1475, con papa Sisto IV, che la festa di Ognissanti venne ufficialmente resa obbligatoria per tutta la Chiesa d’Occidente.
Per preservare la connotazione legata alla “festa dei morti”, derivata dal Capodanno Celtico, la Chiesa decise di dedicare il 2 novembre alla Commemorazione dei Defunti. Tale tradizione ebbe inizio nel 998, quando Odilone di Cluny ordinò che in tutti i monasteri dipendenti dall’abbazia venisse celebrato l’ufficio dei defunti a partire dai vespri del 1° novembre, con la celebrazione dell’Eucaristia il giorno successivo, in suffragio di tutti i defunti.
Questo rito si diffuse gradualmente in tutta l’Europa.
In Sicilia, la Festa dei Morti è una ricorrenza particolarmente attesa dai bambini, i quali credono che, se sono stati bravi e hanno recitato le preghiere, riceveranno dei doni. Mentre in molte altre parti del mondo i regali vengono portati da figure come Babbo Natale, la Befana o Santa Claus, in Sicilia è la tradizione a voler che i doni non possono che portarli i propri morti.
Questa consuetudine riflette la profonda sensibilità del popolo siciliano, che da un lato si raccoglie in preghiera per commemorare i propri cari trapassati, ma dall’altro cerca di non presentare la morte in modo spaventoso agli occhi dei bambini.
Secondo la tradizione, la sera del 1° novembre, i piccoli vanno a letto con la speranza di essere ricordati dai nonni e dai familiari defunti. Nel frattempo, i genitori preparano delle “ceste” colme di dolci tipici della festa (a volte sostituiti da maglioni, scarpe o giocattoli) e le nascondono nei luoghi più celati delle abitazioni.
La mattina del 2 novembre, i bambini si svegliano entusiasti e iniziano una sorta di caccia al tesoro, cercando in tutta la casa i regali nascosti, dopo aver recitato la popolare supplica:
Armi santi, armi santi, Iu sugnu unu e vùatri síti tanti: Mentri sugnu ‘ntra stu munnu di guai cosi di morti mittitimìnni assai. |
Anime sante, anime sante, io sono uno e voi siete tanti: mentre sono in questo mondo di guai regali dei morti mettetemi in abbondanza. |
I regali lasciati dai morti non sono mai esposti in bella vista, ma abilmente nascosti e spesso camuffati in modo da risultare irriconoscibili. Possono essere trovati sotto il letto, dietro i libri sugli scaffali, dentro un armadio o in uno dei tanti altri nascondigli possibili.
Terminata la caccia ai doni, le famiglie si recano al cimitero per portare fiori e accendere grandi ceri e lumini accanto alle lapidi dei propri cari defunti.
È raro vedere qualcuno in lacrime; al contrario, i volti sono sereni e sorridenti. Il 2 novembre è, infatti, la Festa dei Morti, un giorno in cui si crede che i defunti tornino a far visita ai propri cari, per poi tornare l’anno seguente.
Non sorprende, dunque, che in ogni città e paese della Sicilia si celebri questa ricorrenza con grande entusiasmo. Le strade sono illuminate e piene di bancarelle ricolme di giocattoli. In città come Palermo e Catania, viene allestita una grandiosa “Fiera dei Morti“, al centro della città, dove è possibile acquistare giocattoli e dolci per i bambini.
vedi anche:
- La leggenda di Halloween
- I morti che si travestono per Halloween
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