Nel VII secolo d.C., la Sicilia faceva parte dell’Impero Bizantino (l’Impero Romano d’Oriente), ma attirava già l’attenzione dell’Islam in piena espansione. Già nel 685, gli Arabi avevano occupato stabilmente Malta e Pantelleria, mentre da tempo avevano avviato una serie di incursioni lungo le coste siciliane e nell’entroterra. Questi attacchi, spesso caratterizzati da razzie, violenze e deportazioni, fruttavano ricchi bottini e schiavi destinati al Nord Africa, oltre a giovani donne per gli harem.

La Sicilia nella Tabula Rogeriana di Muhammad al-Idrisi – Wikipedia, pubblico dominio

Il primo significativo attacco islamico alla Sicilia avvenne nel 669, quando 200 navi attaccarono Siracusa, che fu saccheggiata per un mese. Da quel momento, le incursioni si moltiplicarono.
Nel 740 ci fu un primo tentativo di conquista, ma le truppe arabe dovettero ritirarsi in Nord Africa per fronteggiare una rivolta berbera.
Un altro tentativo fallì nel 812 grazie all’intervento di forze cristiane provenienti da Gaeta e Amalfi. Nonostante ciò, gli Arabi stabilirono avamposti a Lampedusa e, nel loro percorso, saccheggiarono anche Ischia e Ponza, più a nord nel Mar Tirreno.

La vera invasione della Sicilia iniziò il 17 giugno 827, quando un imponente esercito arabo sbarcò presso Mazara del Vallo, conquistando rapidamente Marsala e Agrigento. L’avanzata fu lenta e complessa: Palermo cadde nel 831, diventando la capitale della Sicilia islamica. Seguì la conquista di altre città: Cefalù (837), Corleone (839), Caltabellotta (840), Messina (842), Modica (845) e Ragusa (848).

L’assedio di Messina – Wikipedia – Author of the en:Madrid Skylitzes , opera di pubblico dominio

Tuttavia, la Sicilia islamica non copriva ancora tutta l’isola:

Dettaglio di un manoscritto (Skyllitzes Matritensis, fol. 100v) che ricorda la conquista di Siracusa (878) – Wikipedia – Author of the en:Madrid Skylitzes, opera di pubblico dominio

Enna fu conquistata solo nell’859, mentre Siracusa, cuore della resistenza bizantina, capitolò dopo un lungo assedio il 28 maggio 878. Catania e Taormina resistettero fino al 900 e al 902 rispettivamente, segnando la completa islamizzazione della Sicilia per quasi due secoli.

Dopo la conquista, la situazione dell’isola migliorò sensibilmente.

Al governo non vi erano più i razziatori, ma amministratori colti provenienti da regioni come l’Egitto e la Siria.

I nuovi governanti si dimostrarono tolleranti: ai cristiani fu concesso di praticare la propria religione in cambio di una tassa (jizya), ma furono vietate nuove costruzioni di chiese e la propaganda religiosa.

Molti cristiani si convertirono all’Islam, talvolta per motivi economici, portando il numero dei convertiti a circa il 50% della popolazione.

San Giovanni degli Eremiti, Palermo. Il refettorio e le cupole in stile arabo – Wikipedia – User: Bjs, opera propria rilasciata con licenza CC BY-SA 2.5

Il dominio arabo portò significativi benefici alla Sicilia. La cultura islamica, superiore a quella europea dell’epoca, influenzò profondamente l’isola con nuove conoscenze in campo scientifico, letterario e artistico. Furono introdotte avanzate tecniche di irrigazione e si passò dalla monocoltura del grano a una diversificazione delle colture. Il latifondo venne abolito in favore di piccoli appezzamenti, migliorando la produttività agricola. Sul piano economico, la Sicilia divenne parte integrante della vasta rete commerciale araba, favorendo un notevole sviluppo del commercio.

Castello della Zisa, Palermo – Facciata principale – Wikipedia, foto di Bjs, opera propria rilasciata con licenza CC0

Palermo, capitale dell’Emirato, conobbe una fioritura urbanistica e culturale, diventando uno dei centri più importanti del Mediterraneo. L’attuale Palazzo dei Normanni, sede del Parlamento siciliano, era allora il palazzo dell’Emiro. L’isola fu suddivisa in tre unità amministrative, che col tempo acquisirono sempre maggiore autonomia, fino a diventare quasi tre emirati indipendenti. Questa frammentazione politica, tuttavia, causò instabilità e divisioni che facilitarono la successiva riconquista cristiana..

 

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