Marie Duplessis, nata Rose Alphonsine Plessis, è stata una delle cortigiane più celebri della Parigi ottocentesca. Amante di uomini potenti e influenti, la sua figura ha ispirato la letteratura, il teatro e la musica, diventando immortale grazie al romanzo La Dame aux Camélias di Alexandre Dumas figlio e alla famosa opera lirica di Giuseppe Verdi, La Traviata.
Proveniente da un contesto di estrema povertà, Marie nacque in Normandia in una famiglia segnata da difficoltà e scandali: la nonna paterna era una prostituta, il nonno un sacerdote, e il padre un uomo alcolizzato e violento.
La madre, al contrario, proveniva da una famiglia rispettabile, ma il matrimonio fallì presto. Adolescente, Rose iniziò a lavorare come cameriera e operaia per contribuire al proprio sostentamento. Non ancora maggiorenne, decise di trasferirsi a Parigi in cerca di una vita migliore.
Grazie alla sua straordinaria bellezza e al fascino naturale, Marie si distinse rapidamente nei circoli mondani.
Longilinea, di piccola statura, con una carnagione luminosa, occhi magnetici e un sorriso irresistibile, conquistava chiunque la incontrasse.
A ciò si aggiungeva una mente vivace e curiosa: autodidatta, si appassionò alla lettura, imparò a suonare il pianoforte e si costruì una solida cultura, trasformandosi in una figura irresistibile e raffinata.
Intorno ai 16 anni, abbandonò il suo nome di battesimo per assumere quello più sofisticato di Marie Duplessis.
Frequentava i salotti più esclusivi della capitale, dove attirava l’attenzione di uomini illustri. Tra i suoi amanti vi fu Agénor de Gramont, duca di Guiche, la cui relazione con Marie provocò scandalo e fu interrotta dalla famiglia del giovane per evitare ulteriori pettegolezzi. Nonostante questo, la vita di Marie proseguiva tra lusso e passione, con ben sette amanti contemporaneamente.
Nel 1844, all’età di 20 anni, Marie raggiunse l’apice della sua carriera di cortigiana. La sua casa, decorata con arazzi, gioielli e oggetti pregiati, era il simbolo della ricchezza e del prestigio acquisiti. Tra i suoi illustri frequentatori vi furono il compositore Franz Liszt e il conte svedese von Stackelberg. Con Dumas figlio visse una relazione breve ma intensa, conclusa dall’autore con una lettera in cui dichiarava di voler porre fine al legame, non tanto per la donna, quanto per il dolore che ne derivava.
Marie sposò il conte Edoardo de Perregaux nel 1846, ma l’unione fu breve e priva di significato. Tornata a Parigi, continuò a vivere immersa negli eccessi, ma la sua salute iniziò a deteriorarsi rapidamente a causa della tubercolosi.
Il 3 febbraio 1847, a soli 23 anni, Marie Duplessis si spense, circondata da pochi intimi.
Al suo funerale partecipò una folla immensa, attratta dalla fama e dal mistero che avevano avvolto la sua vita. Poco dopo, i suoi beni furono messi all’asta per ripagare i creditori, e ogni oggetto fu conteso come un frammento della leggenda della “Signora delle Camelie”.