La Via Crucis è una pratica di meditazione cristiana che ripercorre il cammino di Gesù verso la crocifissione. È un momento di riflessione profonda sul dolore, sul sacrificio e sulla redenzione.
La Via Crucis, quindi, non è solo una commemorazione del passato, ma una guida per la nostra vita quotidiana, un invito a portare la nostra croce con fede, speranza e amore.
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I Stazione – Gesù è condannato a morte

Teofilo Lybaert – Pilato condanna Gesù a morte – Wikipedia, pubblico dominio
C. Ti adoriamo, Cristo e ti benediciamo.
T. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
“Pilato parlò loro di nuovo, volendo rilasciare Gesù. Ma essi urlavano: “Crocifiggilo, crocifiggilo!”. Ed egli, per la terza volta, disse loro: “Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato nulla in lui che meriti la morte. Lo castigherò severamente e poi lo rilascerò”. Essi però insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso; e le loro grida crescevano. Pilato allora decise che la loro richiesta fosse eseguita. Rilasciò colui che era stato messo in carcere per sommossa e omicidio e che essi richiedevano, e abbandonò Gesù alla loro volontà” (Luca 23, 20-25).
Riflessione
L’ingiustizia di questa condanna richiama tutte le ingiustizie del mondo. Come reagiamo davanti al male? Siamo capaci di rimanere saldi nella verità, anche quando ci costa?
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II Stazione – Gesù prende la croce

Teofilo Lybaert – Gesù viene caricato della croce – Wikipedia, pubblico dominio
C. Ti adoriamo, Cristo e ti benediciamo.
T. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
“Essi allora presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo del Cranio, detto in ebraico Golgota, dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall’altra, e Gesù nel mezzo” (Giovanni 19, 17-18).
Riflessione
Accettare la croce significa accettare le difficoltà della vita con fiducia. Non sempre possiamo evitarle, ma possiamo scegliere come affrontarle.
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III Stazione – Gesù cade la prima volta

Michael Willmann – Gesù cade per la prima volta – Wikipedia, pubblico dominio
C. Ti adoriamo, Cristo e ti benediciamo.
T. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
Io sono l’uomo che ha provato la miseria sotto la sferza della sua ira. Egli mi ha guidato, mi ha fatto camminare nelle tenebre e non nella luce. Solo contro di me egli ha volto e rivolto la sua mano tutto il giorno. Egli ha consumato la mia carne e la mia pelle, ha spezzato le mie ossa. Ha sbarrato le mie vie con blocchi di pietra, ha ostruito i miei sentieri…
Riflessione
Le cadute fanno parte del cammino. La fragilità umana è evidente, ma ciò che conta è la volontà di rialzarsi.
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IV Stazione – Gesù incontra sua madre

Teofilo Lybaert – Gesù incontra sua madre – Wikipedia, pubblico dominio
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T. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
“Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: “Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l’anima” (Luca 2, 34-35).
Riflessione
Maria non può fermare la sofferenza di suo figlio, ma gli è accanto. A volte la presenza silenziosa è il più grande aiuto che possiamo dare a chi soffre.
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V Stazione – Gesù è aiutato da Simone di Cirene

Teofilo Lybaert – Simone di Cirene aiuta a portare la croce – Wikipedia, pubblico dominio
C. Ti adoriamo, Cristo e ti benediciamo.
T. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
“Allora costrinsero un tale che passava, un certo Simone di Cirene che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e Rufo, a portare la croce. Condussero dunque Gesù al luogo del Golgota, che significa luogo del cranio” (Marco 15, 21-22).
Riflessione
Anche noi possiamo essere il Cireneo per qualcuno, alleviando il peso delle sue fatiche. Abbiamo il coraggio di farlo?
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VI Stazione – La Veronica asciuga il volto di Gesù

Teofilo Lybaert – La Veronica asciuga il volto di Gesù – Wikipedia, pubblico dominio
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T. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
“Ho presentato il dorso ai flagellatori, la guancia a coloro che mi strappavano la barba; non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi. Il Signore Dio mi assiste, per questo non resto confuso, per questo rendo la mia faccia dura come pietra, sapendo di non restare deluso” (Isaia 50, 6-7).
Riflessione
Un piccolo gesto di amore può dare conforto anche nei momenti più bui. Cerchiamo di essere luce per gli altri.
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VII Stazione – Gesù cade la seconda volta

Teofilo Lybaert – Gesù cade la seconda volta – Wikipedia, pubblico dominio
C. Ti adoriamo, Cristo e ti benediciamo.
T. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
“Oltraggiato non rispondeva con oltraggi,
e soffrendo non minacciava vendetta, ma rimetteva la sua causa a colui che giudica con giustizia.
Egli portò i nostri peccati nel suo corpo, sul legno della croce,
perché, non vivendo più per il peccato, vivessimo per la giustizia” (1 Pietro 2, 23-24).
Riflessione
Le difficoltà si ripetono, ma ogni nuova caduta è un’occasione per rafforzare la nostra resistenza e la nostra fede.
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VIII Stazione – Gesù incontra le donne di Gerusalemme

Teofilo Lybaert – Gesù incontra le donne di Gerusalemme – Wikipedia, pubblico dominio
C. Ti adoriamo, Cristo e ti benediciamo.
T. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
“Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso le donne, disse: “Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Perché se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?” (Luca 23, 27-28. 31).
Riflessione
Gesù le invita a guardare dentro di sé, a riconoscere il male e a convertirsi. Anche noi dobbiamo riflettere sulle nostre scelte.
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IX Stazione – Gesù cade la terza volta

Teofilo Lybaert – Gesù cade per la terza volta – Wikipedia, pubblico dominio
C. Ti adoriamo, Cristo e ti benediciamo.
T. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
“Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca; era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte al suoi tosatori, e non aprì la sua bocca. Sì, fu eliminato dalla terra dei viventi, per l’iniquità del mio popolo fu percosso a morte” (Isaia 53, 7-8b).
Riflessione
A volte la sofferenza sembra insopportabile. Ma Gesù, pur sfinito, continua. È un invito a non arrenderci mai.
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X Stazione – Gesù è spogliato delle vesti

Teofilo Lybaert – Gesù è spogliato delle sue vesti – Wikipedia, pubblico dominio
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T. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
“Un branco di cani mi circonda, mi assedia una banda di malvagi; hanno forato le mie mani e i miei piedi, posso contare tutte le mie ossa. Essi mi guardano, mi osservano: si dividono le mie vesti, sul mio vestito gettano la sorte” (Salmo 22, 17-19).
Riflessione
Gesù è umiliato, privato di tutto. Anche noi possiamo essere spogliati delle nostre certezze, ma è in quel momento che scopriamo chi siamo veramente.
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XI Stazione – Gesù è inchiodato sulla croce

Teofilo Lybaert – Gesù è inchiodato sulla croce – Wikipedia, pubblico dominio
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T. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
“Quando giunsero al luogo detto Cranio, là crocifissero lui e i due malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra. Gesù diceva: “Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno”. Dopo essersi poi divise le sue vesti, le tirarono a sorte. C’era anche una scritta, sopra il suo capo: “Questi è il re dei Giudei” (Luca 23, 33-34. 38).
Riflessione
Il dolore raggiunge il culmine, ma Gesù non maledice, non si ribella. Ci insegna la forza del perdono anche nelle sofferenze più grandi.
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XII Stazione – Gesù muore in croce

Teofilo Lybaert – Gesù sulla croce – Wikipedia, pubblico dominio
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T. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
“Dopo questo, Gesù, sapendo che ogni cosa era stata ormai compiuta, disse per adempiere la Scrittura: “Ho sete”. Vi era lì un vaso pieno d’aceto; posero perciò una spugna imbevuta di aceto in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. E dopo aver ricevuto l’aceto, Gesù disse:“Tutto è compiuto!”. E chinato il capo, spirò” (Giovanni 19, 28-30).
Riflessione
La morte di Gesù sembra la sconfitta definitiva, ma è il sacrificio che porta alla redenzione. A volte il dolore ha un senso che comprendiamo solo più tardi.
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XIII Stazione – Gesù è deposto dalla croce

Teofilo Lybaert – Il corpo di Gesù viene rimosso dalla croce – Wikipedia, pubblico dominio
C. Ti adoriamo, Cristo e ti benediciamo.
T. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
“Era il giorno della Preparazione e i Giudei, perché i corpi non rimanessero in croce durante il sabato (era infatti un giorno solenne quel sabato), chiesero a Pilato che fossero loro spezzate le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe al primo e poi all’altro che era stato crocifisso insieme con lui. Venuti però da Gesù, e vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia, e subito ne uscì sangue e acqua” (Giovanni 19, 31-34).
Riflessione
Maria accoglie il corpo di suo Figlio con lo stesso amore con cui l’aveva accolto alla nascita. Ci invita a custodire l’amore anche nel dolore.
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XIV Stazione – Gesù è posto nel sepolcro

Teofilo Lybaert – Gesù è deposto nella tomba e coperto di incenso – Wikipedia, pubblico dominio
C. Ti adoriamo, Cristo e ti benediciamo.
T. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
“Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino, e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora deposto. Là dunque deposero Gesù, a motivo della Preparazione dei Giudei, poiché quel sepolcro era vicino” (Giovanni 20, 41-42).
Riflessione
Tutto sembra finito, ma è solo l’attesa della Resurrezione. Anche nei momenti più bui, dobbiamo ricordare che la speranza non muore mai.
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