Giapeto, uno dei dodici Titani, generò quattro figli: Menezio, Atlante, Prometeo ed Epimeteo.

Singer Sargent, John – Atlante e le Esperidi, 1925 – Wikipedia, pubblico dominio

Menezio e Atlante presero parte alla ribellione contro Zeus, che li punì severamente.

Menezio, arrogante e crudele, fu confinato nell’oscuro Erebo, mentre Atlante fu costretto a reggere sulle spalle la volta celeste ai confini della terra, davanti al giardino delle Esperidi.

Prometeo, il cui nome significa “colui che prevede“, scelse una via diversa. Inizialmente neutrale, si schierò con Zeus quando la guerra sembrava volgere a suo favore, ottenendo come premio un posto sull’Olimpo e la familiarità con gli dèi. Tuttavia, il dolore per la sorte della sua stirpe lo portò a sviluppare una profonda simpatia per gli uomini.

In quei tempi, gli uomini popolavano la terra insieme agli dèi. Secondo alcuni, erano figli di Gea, la feconda Madre Terra; secondo altri, li aveva creati Zeus, progenitore di stirpi come gli Elleni e gli Spartani. Quale che fosse la loro origine, essi attraversarono cinque grandi età:

  1. La prima fu l’età dell’oro, sotto il regno di Crono. Gli uomini vivevano in perfetta armonia, senza fatica né dolore. La terra offriva loro abbondanza spontanea, e quando giungeva la morte, era un dolce sonno. Alla loro scomparsa, divennero spiriti benevoli, custodi dei mortali.
  2. Seguì l’età dell’argento, durante la quale gli uomini, pur creati dagli dèi, erano deboli e sciocchi. Vivevano come eterni fanciulli e morivano prematuramente. Anche loro, dopo la morte, divennero spiriti sotterranei.
  3. Nell’età del bronzo nacquero uomini dai cuori duri e dalle braccia vigorose. Guerrieri implacabili, si autodistrussero nelle loro lotte sanguinarie, lasciando un’eredità di civiltà e metallurgia.
  4. Poi venne l’età degli eroi, uomini straordinari che compirono imprese memorabili, combattendo a Tebe e Troia o sconfiggendo mostri. Dopo la morte, furono accolti nelle Isole dei Beati, ai confini del mondo.
  5. Infine, giunse l’età del ferro, un’epoca di sofferenze e miserie, ancora in corso.

Durante l’età dell’oro, uomini e dèi vivevano in armonia, ma con l’ascesa di Zeus tutto cambiò. Zeus volle stabilire una netta supremazia sugli uomini e convocò un’assemblea per definire la spartizione dei sacrifici.

Heinrich Friedrich Füger – Prometeo ruba il fuoco – Wikipedia, pubblico dominio

Prometeo, incaricato della divisione, ingannò Zeus, offrendo agli dèi le ossa avvolte nel grasso, mentre riservò agli uomini le carni migliori.
Scoperto l’inganno, Zeus privò gli uomini del fuoco. Ma Prometeo, sfidando il sovrano dell’Olimpo, rubò alcune scintille del fuoco divino e le riportò agli uomini. Furioso, Zeus lo fece incatenare sul Caucaso, dove un’aquila gli divorava il fegato ogni giorno, mentre di notte ricresceva. Dopo trent’anni di tormenti, Prometeo fu liberato da Eracle, che uccise l’aquila con il permesso di Zeus.

Lawrence Alma-Tadema – Pandora – Wikipedia, pubblico dominio

Gli uomini, colpevoli di aver ricevuto il fuoco, subirono un’altra punizione: Pandora, la prima donna, creata da Efesto e adornata dai doni degli dèi, fu inviata sulla terra con un vaso misterioso. Epimeteo, nonostante gli avvertimenti di Prometeo, accolse Pandora e la sposò. Spinta dalla curiosità, Pandora aprì il vaso, liberando tutti i mali del mondo. Solo la Speranza rimase sul fondo, a consolare l’umanità.

Non soddisfatto, Zeus tentò di sterminare il genere umano con un diluvio. Tuttavia, Prometeo avvisò suo figlio Deucalione, che costruì un’arca per sé e per sua moglie Pirra. Dopo nove giorni di tempesta, le acque si ritirarono, e l’arca si posò sul Monte Parnaso.

Deucalione, con Pirra, seguì l’oracolo di Delfi, che li invitò a gettare dietro di loro “le ossa della loro ava.”

Giovanni Maria Bottalla – Deucalione e Pirra – Wikipedia, pubblico dominio

Capirono che si trattava delle pietre della Terra: quelle lanciate da Deucalione si trasformarono in uomini, quelle di Pirra in donne. Così il genere umano fu rinnovato.

Da allora, i mali sfuggiti dal vaso di Pandora continuarono a tormentare gli uomini, mentre la Speranza rimase a elargire il suo conforto illusorio.

 

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