Unione coniugale

  • Deut.5,18
    Non commettere adulterio
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  • 1Corinzi 7,10-11
    Agli sposati poi ordino, non io, ma il Signore: la moglie non si separi dal marito – e qualora si separi, rimanga senza sposarsi o si riconcili con il marito – e il marito non ripudi la moglie.
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  • 1Corinzi 7,39
    La moglie e’ vincolata per tutto il tempo in cui vive il marito; ma se il marito muore e’ libera di sposare chi vuole, purché cio’ avvenga nel Signore.
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  • Marco 10,11-12
    «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio contro di lei; se la donna ripudia il marito e ne sposa un altro, commette adulterio».
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  • Matteo 5,28
    ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha gia’ commesso adulterio con lei nel suo cuore.
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  • 1Corinzi 7,3
    Il marito compia il suo dovere verso la moglie; ugualmente anche la moglie verso il marito.
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  • Efesini 5,33
    Quindi anche voi, ciascuno da parte sua, ami la propria moglie come se stesso, e la donna sia rispettosa verso il marito.
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Raffaello Sanzio – Sposalizio della Vergine (1504), Pinacoteca di Brera, Milano – Wikipedia, pubblico dominio

RIFLESSIONI:

“Non è primariamente la passione che fa essere sposa ma l’amore coniugale. Non si deve negare che siano ancora marito e moglie coloro che non si congiungono carnalmente, ma si legano assieme con i cuori” 
(S.Agostino, Sermo 51)

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Image by Thuan Vo from Pixabay

Gli sposi cristiani sono chiamati a crescere costantemente nella loro unione, che si esprime attraverso:

  • Unità, un solo uomo e una sola donna, in comunione di vita;
  • Fedeltà, nel rinnovare ogni giorno la promessa di un dono reciproco e totale;
  • Indissolubilità, il “per sempre” del vincolo matrimoniale;
  • Apertura alla vita, accogliendo il dono della vita con generosità.

Questa comunione coniugale si radica nella complementarità naturale tra uomo e donna e si rafforza con la volontà di condividere non solo ciò che si ha, ma ciò che si è, nell’interezza del proprio progetto di vita. È un’esigenza profondamente umana, che però Dio prende nelle sue mani, elevandola e perfezionandola attraverso il sacramento del matrimonio.

La Chiesa riafferma con forza questi valori, soprattutto a chi ritiene impossibile legarsi per tutta la vita a una sola persona o a chi vive secondo una cultura che li rifiuta o li deride. Dio, infatti, desidera e dona un’unione indissolubile, segno e frutto dell’amore fedele che Egli ha per l’uomo e che Gesù stesso vive verso la Chiesa. Con il sacramento del matrimonio, Cristo offre agli sposi un “cuore nuovo”, capace di vincere la “durezza del cuore” (Mt 19,8) e di condividere il Suo amore pieno.

Questa verità, che non sempre appare evidente, ci invita a considerare il matrimonio non solo come una libera scelta umana, ma anche come una vocazione divina, un “segno e testimonianza” dell’amore fedele di Dio (CCC 1647). Rispondere a questa vocazione significa obbedire alla volontà del Signore: “Quello che Dio ha congiunto, l’uomo non lo separi” (Mt 19,6).

La Chiesa loda e sostiene le coppie che, nonostante le difficoltà, custodiscono il valore dell’unità, della fedeltà, dell’indissolubilità e dell’apertura alla vita. Queste coppie realizzano la missione affidata loro da Dio, diventando un prezioso segno della fedeltà con cui Dio e Cristo amano ogni persona.

Allo stesso tempo, la Chiesa riconosce e ammira la testimonianza di quei coniugi che, pur abbandonati dal partner, rimangono fedeli alla promessa fatta davanti a Dio, sostenuti dalla forza della fede e della speranza cristiana. 

 

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