Le PretidiLisippe (o Lisippa), Ifinoe e Ifianassa – erano le figlie di Preto, celebre re della mitologia greca. La loro bellezza, motivo di grande vanto, le portò però a offendere gli dèi, che reagirono infliggendo loro la follia. Le tre sorelle furono infine guarite dal vate Melampo, il quale sposò Ifianassa.

Passaggio nelle mura di Tirinto – Wikipedia – User: Napoleon Vier, opera propria rilasciata con licenza CC BY-SA 3.0

Preto era figlio di Abante, re di Argo, e della regina Aglea, figlia di Mantineo. Sin dalla giovinezza, egli ebbe un rapporto conflittuale con il fratello gemello, Acrisio, che culminò nella divisione del regno dell’Argolide.
Dopo essere stato cacciato da Argo da Acrisio, Preto trovò rifugio presso Iobate, re di Licia. Grazie all’appoggio del sovrano, Preto conquistò Tirinto, e i due fratelli decisero infine di spartirsi i domini: Acrisio mantenne il controllo di Argo, mentre Preto governò su Tirinto.

Con sua moglie Stenebea (conosciuta anche come Antea nell’Iliade), figlia di Iobate, Preto ebbe le Pretidi e, in seguito, un figlio maschio, Megapente.

La follia delle Pretidi
Quando Preto era ancora ad Argo, le sue figlie furono colpite dalla follia. Secondo la tradizione, l’origine del loro tormento si deve a un’offesa arrecata a Era, sebbene le versioni differiscano:

  • Alcuni narrano che le Pretidi si vantassero di essere più belle della dea.
  • Altri sostengono che avessero dichiarato che le ricchezze del palazzo paterno superassero quelle del tempio di Era.
  • Un’altra variante le accusa di aver rubato ornamenti dorati da una veste sacra della dea.

Statua di Dioniso – (Wikipedia – Pubblico dominio)

In altre leggende, la loro follia sarebbe stata opera di Dioniso. Alcuni autori, come Erodoto, ampliano il racconto, affermando che non furono solo le Pretidi a perdere la ragione, ma anche molte donne di Argo. Pausania, invece, colloca l’episodio in epoche diverse, attribuendolo talvolta al regno di Anassagora e altre volte a quello di Preto.

Nell’opera Epinicio X di Bacchilide, le Pretidi sono descritte mentre fuggono dal palazzo paterno, urlando disperatamente e rifugiandosi sui monti, preda della follia donata loro da Era. Disperato, Preto invocò l’aiuto di Artemide, promettendo di dedicarle un tempio a Tirinto in cambio della guarigione delle sue figlie.
Melampo, famoso vate e guaritore, accettò di curare le Pretidi, ma a un prezzo altissimo. Richiese inizialmente metà del regno di Argo come compenso, ma la richiesta fu respinta. Tuttavia, con l’aumento delle donne colpite dalla follia, gli Argivi accettarono la condizione.
Melampo rilanciò allora, esigendo anche un terzo del regno per suo fratello Biante.

Le Pretidi, convinte nella loro follia di essere vacche, vagavano muggendo per le montagne dell’Argolide e dell’Arcadia (un fenomeno noto come oribasia o oreibasia). Dopo lunghe trattative, Melampo ottenne quanto richiesto e guarì le donne. Successivamente, sposò Ifianassa, mentre suo fratello Biante prese in moglie Lisippa. Ifinoe, purtroppo, morì prima della guarigione.

Il fiume Anigro e le ninfe Anigridi

Edward Poynter – Il bagno della ninfa, 1904. – Wikipedia, pubblico dominio

Secondo Pausania, Melampo gettò nel fiume Anigro, in Elide, gli oggetti utilizzati per purificare le Pretidi, motivo per cui il fiume emanava un cattivo odore. Questo dettaglio sembra correlato alla composizione sulfurea delle sue acque, note per il loro odore pungente.

Anche Strabone menziona questa leggenda e aggiunge che, nei pressi del fiume, si trova una grotta abitata dalle ninfe Anigridi, dalla quale sgorga una sorgente di acque curative.

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