Livia Drusilla, moglie dell’imperatore Augusto. Basalto, opera d’arte romana, ca. 31 a.C. – Museo del Louvre – Wikipedia, pubblico dominio

Livia Drusilla Claudia nacque a Roma il 30 gennaio del 58 a.C. e divenne la prima imperatrice romana, ricordata con diversi nomi tra cui Livia Drusilla o semplicemente Livia, e dal 14 d.C. come Giulia Augusta.
Moglie dell’imperatore Augusto, fu madre di Tiberio e di Druso maggiore, nonna di Germanico e Claudio, bisnonna di Caligola e trisavola di Nerone. Dopo la sua morte, fu divinizzata dal nipote Claudio.

Nel 42 a.C., a soli sedici anni, Livia sposò il cugino patrizio Tiberio Claudio Nerone, che combatteva al fianco dei congiurati guidati da Gaio Cassio Longino e Marco Giunio Bruto contro Ottaviano e Marco Antonio. Dopo la sconfitta dei congiurati nella battaglia di Filippi, il marito di Livia continuò a opporsi a Ottaviano schierandosi con Marco e Lucio Antonio.

Nel 40 a.C., per sfuggire alla proscrizione, la famiglia di Livia fuggì in Sicilia, sotto il controllo di Sesto Pompeo, per poi rifugiarsi in Grecia. L’amnistia generale dei proscritti permise a Livia di tornare a Roma, dove incontrò Ottaviano nel 39 a.C..

All’epoca, Livia era già madre di Tiberio e incinta di Druso. Nonostante ciò, Ottaviano, deciso a unirsi a lei, divorziò da Scribonia, nello stesso giorno in cui nacque la figlia Giulia, e convinse Tiberio Claudio Nerone a fare altrettanto.
Livia e Ottaviano si sposarono nel 38 a.C., pochi giorni dopo la nascita di Druso, e rimasero insieme per oltre cinquant’anni, pur non avendo figli.

Antica statua romana dell’imperatore Augusto (Augusto di Prima Porta) – Wikipedia, pubblico dominio

Dopo la vittoria su Marco Antonio nel 31 a.C., Ottaviano divenne il padrone di Roma e avviò la transizione dalla Repubblica all’Impero.

Nel 27 a.C. assunse il titolo di Augusto e Livia continuò a essere un modello di virtù per le matrone romane.

Vestiva con sobrietà, evitava gioielli appariscenti, si prendeva cura della casa e del marito, arrivando persino a cucirgli gli abiti.

Nel 35 a.C., Augusto le affidò la gestione delle sue finanze personali e le dedicò una statua pubblica. Nonostante il suo ruolo di moglie devota, Livia lavorò per garantire ai suoi figli, Tiberio e Druso, un futuro politico.

Alla morte di Augusto nel 14 d.C., il suo testamento rese Livia membro della gens Giulii, adottandola come figlia. Questo le garantì il titolo di Augusta e un terzo del patrimonio imperiale. Livia utilizzò la sua influenza per sostenere l’ascesa al trono del figlio Tiberio.

Durante i primi anni del regno di Tiberio, Livia mantenne un ruolo influente. Nel 20 d.C., Tiberio introdusse una legge che equiparava la diffamazione nei confronti della madre al tradimento e nel 22 d.C. fece costruire una statua di Augusto, con il nome di Livia preceduto a quello di Tiberio.

L’imperatore romano Tiberio e sua madre Livia, British Museum – Wikipedia – foto di Carole Raddato from FRANKFURT, Germany rilasciata con licenza CC BY-SA 2.0

Tuttavia, il crescente potere di Livia iniziò a creare tensioni con il figlio, che si sentiva messo in ombra dalla madre. Nel 22 d.C., Livia si ammalò e si trasferì a Capri, dove anche Tiberio si ritirò per starle accanto.
Livia morì a Roma il 28 settembre del 29 d.C., all’età di 87 anni.

Statua in marmo dell’imperatrice divinizzata Livia, con in mano una cornucopia, 42-52 d.C. Acquisito nel 1842 d.C., Teatro di Falerii, Italia. Altes Museum, Berlino, Germania. – Wikipedia – Foto di: Osama Shukir Muhammed Amin FRCP(Glasg), opera propria rilasciata con licenza CC BY-SA 4.0

Dopo la morte di Livia, Tiberio si rifiutò di divinizzarla e pose il veto ai titoli onorifici che il Senato intendeva conferirle. Perfino il suo testamento fu annullato. Fu solo nel 42 d.C. che il nipote Claudio divinizzò la nonna, consolidando il suo ruolo nella storia romana.

 

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