Maia, figura della mitologia greca, era una ninfa e la più bella tra le Pleiadi, figlie di Atlante e Pleione (o Sterope, secondo alcune versioni).

Le Pleiadi con i nomi delle stelle principali – Wikipedia, pubblico dominio

La maggiore delle sette sorelle, Maia era una ninfa dei boschi che viveva in una grotta solitaria sul Monte Cillene, in Arcadia. In questa dimora appartata fu amata da Zeus e diede alla luce Ermes, il dio dalla crescita prodigiosa che, nel giorno stesso della sua nascita, riuscì a rubare le mandrie di Apollo. Nonostante l’ira di Era verso gli amori di Zeus, Maia sembra essere rimasta immune dalla sua gelosia. Inoltre, si narra che sul Monte Cillene abbia fatto da nutrice ad Arcade, il figlio di Zeus e Callisto.

Insieme alle altre Pleiadi, Maia rappresentava un principio vivificante, associato al cielo e al periodo delle piogge, quando i semi della terra cominciano a germogliare. Nella religione greca, Maia era talvolta venerata insieme a Ermes, con cui condivideva un legame simbolico.

Ermes e Maia, dettaglio da un’anfora attica a figure rosse, ca. 500 a.C. – Wikipedia, pubblico dominio

Anche nella religione romana e italica esisteva una divinità chiamata Maia, distinta dalla madre greca di Ermes. Questa Maia era associata a Vulcano e talvolta identificata come Maiesta. Il suo nome è collegato alla radice latina di magnus (“grande“) e al mese di maggio (Maius), cui diede il nome. A Maia, come dea della primavera e del risveglio della natura, era dedicato il primo giorno di maggio. Durante questa festa, il flamine Vulcanale (sacerdote di Vulcano) sacrificava una scrofa pregna, simbolo della fertilità e della vita che si rigenera sotto il calore del sole, favorendo la crescita sia delle piante che degli animali.

Bartholomäus Spranger – Vulcano e Maia. – Wikipedia, pubblico dominio

Con l’influenza greca, la Maia romana fu assimilata alla sua omonima greca, contribuendo alla diffusione del suo culto e all’identificazione di Ermes con Mercurio. Questa fusione religiosa si sviluppò particolarmente in Campania, dove il culto di Mercurio era molto radicato.

La più antica testimonianza dell’associazione tra Maia e Mercurio si trova nel calendario pre-cesariano di Anzio: il 15 maggio si celebrava un sacrificio in loro onore presso il sacrario di Mercurio, situato vicino al Circo Massimo.

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