I Templi Megalitici di Tarxien rappresentano uno dei siti archeologici più affascinanti di Malta, riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO dal 1992.
Questo complesso monumentale è una testimonianza straordinaria dell’antica civiltà maltese e del suo avanzato livello di sviluppo architettonico e culturale.

Scavi dei templi di Tarxien. Foto di Themistocles Zammit, 1915 – Wikipedia, pubblico dominio
Queste imponenti strutture megalitiche appartengono al periodo storico noto come Età dei Templi, che si estese dal 3600 al 2500 a.C. e vide la costruzione di numerosi santuari preistorici sull’arcipelago maltese.
I templi di Tarxien, in particolare, vennero eretti tra il 2200 e il 1800 a.C., e pur presentando una pianta simile, risalgono a epoche differenti, segno dell’evoluzione e della stratificazione culturale della comunità che li edificò.
Situati nel cuore della cittadina di Tarxien, nelle immediate vicinanze della chiesa parrocchiale e del cimitero locale, i templi si distinguono per le loro decorazioni scolpite nella pietra, uniche nel loro genere. Il complesso è formato da quattro templi principali, costruiti con enormi blocchi di calcare, che testimoniano una straordinaria abilità nella lavorazione della pietra.
Uno degli aspetti più affascinanti del sito è la presenza di bassorilievi sulle pareti e sugli altari, raffiguranti figure zoomorfe, tra cui animali domestici come bovini e suini, che offrono preziose informazioni sulla vita quotidiana e sulle credenze religiose dell’epoca.

Malta, periodo neolitico – Strada del Tempio a Tarxien, Malta – Wikipedia – User: Frank Vincentz, opera propria rilasciata con licenza CC BY-SA 3.0
Gli archeologi ritengono che i templi di Tarxien avessero una funzione prevalentemente sacrale e cerimoniale, in particolare per lo svolgimento di sacrifici animali. A supporto di questa ipotesi, durante gli scavi sono stati rinvenuti due coltelli in selce e resti di ossa animali sugli altari del tempio, suggerendo l’esistenza di antichi rituali dedicati a divinità sconosciute.
Un altro elemento di grande interesse è la presenza di nicchie e cavità ricavate nelle pietre, che potrebbero aver avuto un ruolo nella deposizione di offerte votive o nell’oracolo religioso, simile a quanto ipotizzato per altri complessi preistorici maltesi.
Il sito venne scoperto nel 1913, grazie alle segnalazioni di alcuni agricoltori locali che riportarono alla luce blocchi di pietra lavorata. Questa scoperta portò all’inizio di una serie di scavi sistematici nel 1915, sotto la direzione dell’archeologo maltese Themistocles Zammit, considerato uno dei pionieri della ricerca archeologica a Malta.
I lavori di scavo e restauro proseguirono per tutto il XX secolo, con diverse campagne di studio che si conclusero nel 1997. Grazie a queste ricerche, fu possibile non solo preservare il sito ma anche ricostruire parte della sua antica struttura, rendendolo accessibile ai visitatori.
Nel 2021, in omaggio alla straordinaria importanza storica dei templi di Tarxien, il governo maltese ha emesso una moneta commemorativa da 2 euro dedicata al sito archeologico.

2 euro commemorativo del 2021 – Malta Tarxien – fonte: Wikipedia
Il disegno della moneta, opera dell’artista Noel Galea Bason, raffigura dettagli delle strutture megalitiche, enfatizzando il valore storico e culturale del sito.
La moneta è stata coniata dalla Zecca di Parigi in un’edizione limitata di 180.000 esemplari, suddivisi in:
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- 150.000 esemplari destinati alla normale circolazione,
- 20.000 esemplari in coincard per collezionisti,
- 10.000 esemplari in versione divisionale FDC (Fleur de Coin).
Questa iniziativa numismatica rappresenta un’importante celebrazione del patrimonio preistorico maltese, permettendo di diffondere la conoscenza di questi straordinari templi anche al di fuori dell’arcipelago.
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