Francois Clouet – Maria Stuarda, regina di Scozia (1542-87) – Royal Collection – Wikipedia, pubblico dominio

Maria Stuarda (Mary Stuart in inglese) nacque l’8 dicembre 1542 a Linlithgow, nel Lothian occidentale, figlia del re Giacomo V di Scozia e della duchessa francese Maria di Guisa, sua seconda moglie.

Il suo destino era già segnato fin dalla nascita. Rimasta orfana di padre a soli sei giorni di vita – probabilmente a causa del colera – fu proclamata regina di Scozia.

Il conte di Arran, James Hamilton, venne nominato suo reggente, mentre, quando Maria aveva appena sei mesi, i Trattati di Greenwich stabilirono il suo futuro matrimonio con Edoardo, figlio di Enrico VIII d’Inghilterra, previsto per il 1552, quando avrebbe compiuto dieci anni.

Tuttavia, sua madre, contraria all’unione, la nascose nel castello di Stirling. Il 9 settembre 1543, a soli nove mesi, Maria fu incoronata regina di Scozia. Pochi giorni dopo, i Trattati di Greenwich furono annullati, scatenando una guerra che costrinse la piccola sovrana a essere spostata da un rifugio all’altro, prima a Stirling, poi nel priorato di Inchmahome e infine nel castello di Dumbarton.

Francois Clouet – Francesco II e Maria Stuarda in una miniatura del Libro d’ore di Caterina de’ Medici, 1573 circa – Bibliothèque nationale de France – Wikipedia, pubblico dominio

Nel 1548 fu sancito un nuovo accordo matrimoniale: Maria avrebbe sposato Francesco, figlio del re di Francia Enrico II. Fu così mandata in Francia, dove trascorse l’infanzia alla corte dei Valois, ricevendo un’educazione raffinata.
Oltre allo scozzese, sua lingua madre, imparò il francese, l’italiano, lo spagnolo, il greco e il latino. Il 24 aprile 1558, a nemmeno sedici anni, sposò Francesco nella cattedrale di Notre-Dame de Paris. L’anno successivo, con la morte di Enrico II, Francesco divenne re con il nome di Francesco II e Maria divenne regina consorte di Francia.

La morte del marito, il 5 dicembre 1560, segnò una svolta. Maria rivolse nuovamente la sua attenzione alla Scozia, dove, grazie all’appoggio di Elisabetta d’Inghilterra, la religione protestante si era affermata con successo. Tuttavia, rifiutò di riconoscere il Trattato di Edimburgo, che decretava l’espulsione dei francesi, e accettò il sostegno dei lord protestanti contrari a Elisabetta. Nell’agosto 1561 sbarcò a Leith.

Nonostante le tensioni religiose, Maria riuscì inizialmente a mantenere un delicato equilibrio politico grazie all’appoggio dell’ala moderata dei protestanti scozzesi e del conte di Moray. Questo le permise di professare privatamente la fede cattolica, in un contesto di tolleranza. Tuttavia, la sua posizione rimaneva fragile, stretta tra la pressione dei cattolici e l’estremismo protestante di John Knox.

Il secondo marito di Maria, Lord Darnley –
Rijksmuseum – Wikipedia, pubblico dominio

Nel 1565 Maria rifiutò di sposare il conte di Leicester, come suggerito da Elisabetta, e decise invece di unirsi in matrimonio con Enrico Darnley, capo dei cattolici scozzesi, suscitando la prevedibile opposizione dei protestanti.
Dopo aver sconfitto Moray, che si rifugiò in Inghilterra, la situazione politica si fece sempre più complessa.
Darnley, ambizioso e assetato di potere, pretendeva il titolo di principe consorte, mentre Maria sviluppò un forte legame con il suo segretario, Davide Rizzio.

Nel 1566, un’alleanza tra i nobili protestanti e Darnley portò all’assassinio di Rizzio, ucciso brutalmente. Tuttavia, Maria riuscì a riconciliarsi con il marito e, poco dopo, diede alla luce il loro figlio, Giacomo.
Nel tentativo di rafforzare la sua posizione, iniziò a seminare discordia tra i nobili e, sostenuta dai conti di Atholl, Huntly e Bothwell, tornò a Edimburgo, dove iniziò una relazione con lo stesso Bothwell.

L’evento decisivo si verificò il 9 febbraio 1567, con l’omicidio di Darnley. Poco dopo, Maria sposò Bothwell con rito protestante, suscitando grande scandalo.
La nobiltà, indignata, si ribellò e la sconfisse a Carberry Hill, costringendola ad abdicare e a rifugiarsi nel castello di Lochleven.

Dopo una nuova sconfitta a Langside, cercò rifugio in Inghilterra, sperando nella protezione di Elisabetta. Tuttavia, la situazione era complessa: Maria si era sempre opposta alla regina inglese e rivendicava i suoi diritti sulla corona d’Inghilterra. Elisabetta, dal canto suo, era riluttante a interferire direttamente nelle vicende scozzesi ma non poteva ignorare le richieste di punizione nei confronti di Maria.

Un possibile compromesso sembrò profilarsi con la proposta di matrimonio tra Maria e il duca di Norfolk, ma il progetto fallì. Coinvolta nella congiura di Babington, fu arrestata e condotta nel castello di Fotheringhay, dove venne processata con l’accusa di alto tradimento.

Nell’ottobre del 1586, una corte composta da quaranta uomini, tra cui anche alcuni cattolici, la giudicò colpevole. Nonostante la sua accorata difesa, venne condannata a morte. Elisabetta, dopo molte esitazioni, firmò l’ordine di esecuzione.
Maria Stuarda fu giustiziata l’8 febbraio 1587 nel castello di Fotheringhay, all’età di 44 anni.

L’esecuzione di Maria, regina di Scozia, l’8 febbraio 1587 al castello di Fotheringhay, Northamptonshire, Inghilterra. – National Portrait Gallery of Scotland – Wikipedia, pubblico dominio

Ironia della sorte, la sua rivale Elisabetta morì senza figli. Sul letto di morte, designò come suo successore Giacomo Stuart, figlio di Maria, il quale, essendo protestante, divenne re d’Inghilterra con il nome di Giacomo I.

 

 

 

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