Megara, figlia di Creonte, signore di Tebe, fu data in sposa a Eracle dopo che quest’ultimo aveva liberato la città dal tributo imposto dai Mini di Orcomeno.
Durante l’assenza di Eracle, sceso negli Inferi, il regno di Tebe fu usurpato da Lico, che uccise Creonte e progettò di eliminare anche Megara e i suoi figli. Tuttavia, al ritorno dall’Ade, Eracle sconfisse e uccise Lico, ristabilendo l’ordine.

Pannello musivo raffigurante la follia di Eracle (Hercules furens), dalla Villa Torre de Palma presso Monforte, III-IV secolo d.C., Museo Archeologico Nazionale di Lisbona, Portogallo – Wikipedia – Foto: Carole Raddato, opera propria rilasciata con licenza CC BY-SA 2.0

Tuttavia, Era, sempre ostile a Eracle, lo fece impazzire temporaneamente. In preda alla follia, l’eroe uccise Megara e i figli nati dalla loro unione.
Le fonti antiche discordano sul numero e sui nomi dei figli di Megara. Secondo Igino, erano due: Terimaco e Ofite.
Apollodoro ne menziona tre: Terimaco, Creontiade e Deicoonte.

Megara compare anche nell’XI canto dell’Odissea, quando la sua ombra è tra quelle delle donne celebri mostrate a Ulisse da Persefone, durante la sua discesa nell’Oltretomba per consultare l’indovino Tiresia.

Le versioni sulla morte di Megara variano: nella tragedia Eracle di Euripide e nel racconto di Igino, muore insieme ai figli per mano di Eracle. Secondo Apollodoro, invece, si salva e in seguito sposa Iolao. Anche Pausania, che cita un monumento funebre dei figli a Tebe, narra che Megara sopravvisse alla follia di Eracle.

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