A partire dal 1600, la vita di Caravaggio diventa sempre più agitata. Con un carattere irascibile e incline alla rissa, si ritrova spesso coinvolto in vicende giudiziarie. Tra i vari episodi, viene arrestato per porto abusivo di armi e per ingiurie.
Nel 1605, per una disputa legata a una donna, ferisce il notaio Mariano Pasqualone, un funzionario dello Stato ecclesiastico. L’anno successivo, durante una rissa legata a una partita di pallacorda, uccide Ranuccio Tommasoni, riportando egli stesso ferite. Questo evento lo costringe a fuggire da Roma, condannato a morte per omicidio.
Gli ultimi quattro anni della sua vita sono segnati da una fuga incessante, con continui spostamenti. Le circostanze della sua fine restano avvolte nel mistero. Si sa che sbarcò sul litorale laziale, a Palo, ma le fonti riportano la notizia della sua morte, avvenuta il 18 luglio 1610, in circostanze mai del tutto chiarite sulla spiaggia di Porto Ercole.
Nel percorso artistico di Caravaggio si osserva una profonda trasformazione stilistica. Se le sue prime opere giovanili sono caratterizzate da tinte chiare, con il tempo sviluppa una pittura dominata dai contrasti drammatici di luci e ombre. Questi contrasti non solo accentuano la tensione emotiva, ma enfatizzano la rappresentazione cruda e diretta della realtà.
Verso la fine del Cinquecento, abbandona i temi allegorici giovanili per dedicarsi a soggetti sacri, affrontando le composizioni con una rigida semplificazione degli spazi. Le figure emergono attraverso giochi di luce improvvisi, che si scontrano con zone d’ombra profonde, conferendo alle scene un realismo spietato e privo di idealizzazione.
Una delle peculiarità del suo metodo è l’assenza di disegni preparatori: Caravaggio lavora direttamente sulla tela, con pennellate rapide e decise. Gli sfondi paesaggistici scompaiono quasi del tutto, lasciando il posto a una totale attenzione sull’essere umano. Le sue opere sono intrise di un realismo intenso, che riflette la vita quotidiana.
I suoi modelli posano separatamente, e vengono poi ricomposti sulla tela per creare una visione unitaria e potente della realtà umana.
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