I Mini, secondo la mitologia greca, erano un popolo autoctono che abitava una regione dell’Egeo. Tra le figure più importanti legate a questa stirpe vi era Minia, considerato il capostipite di molti Argonauti, tra cui il celebre Giasone.

Minia, figlio di Crise o forse di Poseidone, e quindi discendente diretto del dio, lasciò la Tessaglia in cerca di nuove opportunità. Giunto a Orcomeno, in Beozia, fondò una città e diede vita a un regno. Tra i vari sovrani che seguirono, fu il primo a edificare un tesoro, segno della prosperità del suo dominio.

Teatro antico di Orchomenos, Beozia – Wikipedia – User Costas78, opera propria rilasciata con licenza CC BY-SA 3.0

Frisso, il giovane che sottrasse il Vello d’Oro, dando inizio alle avventure degli Argonauti, era nipote di Minia.

L’espansione dei Greci micenei li portò a Creta intorno al 1450 a.C., anche se la loro presenza sul continente è attestata fin dal 1600 a.C., come dimostrano le tombe a pozzetto. Queste sepolture, insieme ad altri elementi della cultura materiale, rivelano un chiaro legame con l’etnicità greca basata sulla lingua.

Alcuni aspetti del cosiddetto periodo “minio” sembrano invece derivare dalla Grecia settentrionale e dai Balcani, come testimoniato dalla diffusione delle tombe a tumulo e delle asce in pietra perforate. Gli scavi archeologici condotti negli anni ’50 dall’archeologo John L. Caskey hanno fornito prove che collegano i proto-Greci ai portatori della cultura minia, tipica del Medio Elladico.

 

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