Nel brano tratto dall’antico testo babilonese Enuma Elish, si manifesta con tutta la sua potenza mitologica il passaggio da un equilibrio matri-patristico delle civiltà antiche a un patriarcato sempre più dominante, che avrebbe imposto il proprio controllo sui modelli sacrali e sociali preesistenti.
“Tiamat e Marduk si lanciarono l’una contro l’altro, iniziando il combattimento. Il Signore aprì la sua rete e la legò. Tiamat aprì la bocca per tagliarla. […] Lui le gettò contro il vento cattivo per impedirle di chiudere la bocca. Venti violenti allargarono il suo ventre. Il suo stomaco si gonfiò, la sua bocca restò aperta […] Lanciò una freccia che le trafisse lo stomaco, le ruppe le viscere, le aprì il cuore. La sormontò e le tolse la vita, gettò a terra la sua salma, le spaccò la testa, le tagliò le vene. […] Quando i suoi padri videro ciò furono felici e giubilarono”.
Questa scena ha un valore cosmico e simbolico di grande rilievo: essa rappresenta la lotta tra la Madre primordiale, Tiamat, legata alle acque salate e alla forza primigenia del caos, e Marduk, il Dio-Toro associato al Sole e al fuoco.

La battaglia tra il dio Marduk e la dea Tiamat (la madre di tutto il cosmo, la dea primordiale degli oceani e delle acque salate. Raffigurata nell’iconografia tradizionale come un serpente marino o un drago) – Wikipedia, pubblico dominio
Nell’immaginario dell’epoca, la Dea era raffigurata come una Dragonessa, un essere mostruoso che evocava il ricordo arcaico di dinosauri e creature ancestrali, rappresentazione della Natura selvaggia e indomita che precede l’ordine del cosmo. Tiamat incarna il disordine primordiale, la libertà incontrollata e l’essenza stessa del mondo pre-umano.
Marduk, invece, è un Dio Cornuto, simbolo del mondo lunare e notturno, il cui emblema sono proprio le corna. Nonostante la sua connessione con la Luna, si ribella a Tiamat, che, in quanto entità marina, ha con il satellite un legame privilegiato (basti pensare all’influenza lunare sulle maree). Tiamat è anche simbolo delle tenebre, in quanto gli abissi oceanici evocano profondità oscure e misteriose.

Il dio Marduk con il suo drago, da un sigillo cilindrico babilonese. – Wikipedia, pubblico dominio
Marduk, signore di luce, sconfigge dunque l’oscura Tiamat. La vittoria di Marduk segna il trionfo della luce sull’oscurità primordiale. Con il corpo della Dea sconfitta, egli plasma il cosmo, imponendo un Ordine che esclude il Caos originario. È l’inizio di un mondo regolato e controllato, in cui le forze primordiali della natura vengono dominate e trasformate dalla volontà del vincitore.