I confini del nostro sistema solare nascondono ancora molti misteri. Tra le ipotesi più affascinanti vi è quella dell’esistenza di un corpo celeste massiccio, forse un pianeta gigante o una stella nana, con una massa quattro volte quella di Giove, che influenzerebbe le orbite delle comete, portandole verso il Sole.
L’idea di un sistema solare binario non è nuova. Già nel 1984, i paleontologi David M. Raup e John J. Sepkoski Jr., analizzando i dati delle estinzioni di massa degli ultimi 250 milioni di anni, notarono una periodicità di 26 milioni di anni. La causa sarebbe un corpo celeste sconosciuto che, attraversando la nube di Oort, altererebbe il percorso delle comete, alcune delle quali colpirebbero la Terra, scatenando eventi catastrofici.
Tuttavia, studi più recenti, come quelli di Coryn Bailer-Jones del Max Planck Institute, smentiscono questa teoria, evidenziando un aumento irregolare degli impatti asteroidali negli ultimi 250 milioni di anni.
Tali fenomeni, che oggi ci appaiono misteriosi, erano forse più chiari alle civiltà antiche. Testi sumerici, risalenti a 6000 anni fa, descrivono con sorprendente precisione il nostro sistema solare, inclusi dettagli sui pianeti e sulle loro caratteristiche. Una delle prove più discusse è il sigillo cilindrico VA/243, conservato a Berlino, che raffigurerebbe i pianeti del nostro sistema.

Antico sigillo cilindrico mesopotamico in cui sono raffigurati presunti veicoli e divinità Anunnaki che ricordano l’aspetto di alieni. – Wikipedia, pubblico dominio
L’interpretazione tradizionale lo associa alla costellazione delle Pleiadi, mentre l’archeologo Zecharia Sitchin lo identifica come rappresentazione dei pianeti conosciuti, supportando la teoria dell’esistenza di Nibiru, un corpo celeste che seguirebbe un’orbita ellittica di 3500 anni.
Sitchin sostiene che, circa 4,5 miliardi di anni fa, un corpo celeste catturato da Nettuno si sarebbe scontrato con Tiamat, un pianeta esistente tra Marte e Giove. I frammenti avrebbero formato la cintura di asteroidi e il sistema Terra-Luna. La teoria, sebbene criticata dalla comunità scientifica, trova qualche riscontro nelle analisi isotopiche delle rocce lunari, che confermano l’età della Luna pari a quella della Terra.

Albrecht Dürer – Nemesis (The Great Fortune) – Wikipedia, pubblico dominio
Nibiru potrebbe anche essere associato a Nemesis, la presunta stella compagna del Sole, il cui periodo orbitale sarebbe di 26 milioni di anni.
Questo smonterebbe le teorie catastrofiste legate alla fine del mondo, come quella del 2012. Nel frattempo, la NASA, con il telescopio WISE, continua a esplorare il cosmo alla ricerca di nuovi oggetti celesti.
Un aspetto intrigante della questione riguarda gli Anunnaki, descritti nei testi sumeri come esseri superiori provenienti da Nibiru. Secondo Sitchin, sarebbero una civiltà tecnologicamente avanzata che, giunta sulla Terra 450.000 anni fa, avrebbe creato l’Homo Sapiens mediante ingegneria genetica per sfruttarlo come forza lavoro nelle miniere d’oro. Questa teoria si intreccia con riferimenti biblici e mitologici, come il Libro di Enoch e la Genesi, che parlano di “figli di Dio” e giganti, suscitando il dibattito tra storia, mito e fantascienza.

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Indipendentemente dalle credenze personali, la storia di Nibiru e degli Anunnaki continua ad affascinare, sollevando interrogativi su ciò che realmente conosciamo del nostro passato e dell’universo che ci circonda.
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