Nella mitologia greca, Ourea è una delle potenti divinità primordiali, parte della prima generazione di esseri divini che plasmarono il Creato.
Nato da Gaia, la Madre Terra, senza l’intervento di un compagno, Ourea incarna la forza titanica e inarrestabile delle montagne, delle colline e di tutti i rilievi rocciosi del pianeta, incluse le isole che emergono dalle profondità marine. Questa personificazione divina non è solo simbolo di maestosità, ma anche un riflesso delle immense energie che modellano la crosta terrestre.

Parte centrale di un grande mosaico pavimentale, proveniente da una villa romana in Sentinum (ora noto come Sassoferrato, nelle Marche, Italia), ca. 200–250 E.V. Aion, il dio dell’eternità, si trova all’interno di una sfera celeste decorata con segni zodiacali, tra un albero verde e un albero nudo (rispettivamente estate e inverno). Di fronte a lui c’è la dea madre-terra, Tellus (la controparte romana di Gaia) con i suoi quattro figli, che forse rappresentano le quattro stagioni. – Wikipedia, pubblico dominio

Ourea rappresenta non solo la solidità e l’incrollabile resistenza delle montagne, ma anche la forza dinamica che le genera e trasforma: il magma, simbolo dell’energia primigenia del pianeta. Dalle eruzioni vulcaniche alla spinta delle placche tettoniche, il potere di Ourea si manifesta nel moto costante della terra, nel sollevamento dei rilievi, e nel fuoco che ribolle nelle viscere del mondo. Egli è l’espressione vivente del connubio tra immobilità e mutamento, della stabilità che nasce dal caos.

Le montagne, che sembrano eterne e immutabili agli occhi umani, sono in realtà il risultato di forze dinamiche e inarrestabili, proprio come il loro divino patrono. Ourea non è solo il custode delle vette più alte e dei paesaggi rocciosi, ma anche il principio stesso che li genera, incarnando il ciclo eterno di creazione e distruzione della Terra.

Come figlio di Gaia, Ourea rappresenta uno degli elementi fondamentali della creazione, accanto a Ponto (il Mare) e Urano (il Cielo).
La sua esistenza sottolinea l’importanza delle montagne e dei rilievi nella mitologia e nella cosmologia greca, dove ogni aspetto del mondo naturale trovava una manifestazione divina. Ourea non è semplicemente una figura mitica, ma una forza primordiale che plasma il mondo e ne sostiene l’equilibrio.

Le montagne erano viste dagli antichi Greci come simboli di forza, eternità e connessione con il divino. Le loro vette, spesso inaccessibili, erano considerate luoghi sacri, dimore di dèi e spiriti. In questo contesto, Ourea non è solo una divinità della natura, ma anche una figura che incarna la trascendenza e il legame tra il terreno e il celeste.

Sebbene Ourea non compaia frequentemente come protagonista nei miti greci, la sua influenza è onnipresente. Ogni montagna sacra, come l’Olimpo, il Parnaso o l’Ida, è un aspetto della sua essenza divina. Il Monte Etna, con le sue eruzioni violente, è una manifestazione tangibile della potenza di Ourea, simbolo della continua trasformazione del paesaggio terrestre.

Nicolas Poussin – Apollo e le Muse sul monte Parnaso – Centro Getty – Wikipedia, pubblico dominio

Le catene montuose erano spesso viste come barriere naturali che proteggevano il sacro dagli intrusi, e in questo senso Ourea è anche il guardiano dell’ordine cosmico. Nessun essere umano poteva affrontare il suo dominio senza rispetto e reverenza.

Oggi, Ourea può essere interpretato come una rappresentazione mitologica delle forze geologiche che modellano il nostro pianeta. La sua figura ci ricorda l’immensa potenza della natura e l’influenza che ha sulla nostra esistenza. Le montagne, create e distrutte da forze che vanno oltre la comprensione umana, rimangono un simbolo di sfida, maestà e bellezza.

In un mondo sempre più dominato dall’intervento umano, Ourea ci invita a riflettere sull’equilibrio tra la civiltà e le forze primordiali che regolano la vita sulla Terra. Le montagne, con la loro imponenza e silenziosa potenza, ci ricordano che siamo ospiti in un mondo governato da forze molto più grandi di noi e Ourea, il Signore dei Rilievi, ne è l’incarnazione divina.

 

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