Pachamama: La Madre Terra degli Andini

Pachamama, o Mama Pacha, è la divinità della Terra venerata dai popoli andini del Sud America, un’eredità spirituale che sopravvive ancora oggi tra coloro che si riconoscono nella cultura Inca.

Il suo nome, in lingua quechua, significa “Madre Spazio-Tempo” o “Madre Universo“, a indicare la sua connessione totale con la Terra. Le montagne ne modellano il corpo come seni prosperosi, i fiumi scorrono come il suo latte di vita, e i campi fertili rappresentano il suo grembo generoso. Pachamama è la dea della fertilità e dell’abbondanza, la madre nutriente che dà la vita. Ma, come ogni forza primordiale della natura, può mostrare il suo lato più severo, manifestandosi con terremoti per ricordare agli uomini che il rispetto per lei non deve mai venire meno.

La spiritualità di Pachamama è radicata in una visione panteistica della realtà, in cui ogni elemento della natura è sacro e divino. Questa concezione si contrappone a quella trascendente tipica delle culture patriarcali, in cui il sacro è distante e separato dalla vita quotidiana.

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Il Mito di Pachamama

Statua di Pachamama in stile europeo a Morteros, Córdoba, Argentina – Wikipedia – Foto di: Jofrigerio, opera propria rilasciata con licenza CC BY-SA 3.0

Secondo la leggenda, Pachamama aveva un compagno, Pachakamac, che era anche suo fratello. Da questa unione nacquero due gemelli, un maschio e una femmina. Tuttavia, il destino volle che Pachakamac scomparisse misteriosamente, forse inghiottito dal mare o prigioniero di un incantesimo su un’isola lontana. Pachamama, rimasta sola, allevò i suoi figli in un mondo immerso nell’oscurità.

Un giorno, i due gemelli notarono una luce in lontananza e decisero di seguirla. Il loro viaggio li portò attraverso montagne impervie, lagune misteriose e scontri con creature mostruose, finché giunsero a una grotta chiamata Waconpahuin, dimora di un uomo di nome Wakon.

Wakon, che stava cuocendo una patata sul fuoco e sorvegliava una pesante pentola di pietra, accolse i bambini con un pretesto e li mandò a prendere l’acqua. Nel frattempo, tentò di sedurre Pachamama. Di fronte al suo rifiuto, la uccise brutalmente, ne divorò il corpo e ne nascose i resti nella pentola.

Quando i gemelli tornarono, Wakon mentì, dicendo che la loro madre sarebbe rientrata presto. I giorni passarono, ma Pachamama non tornò. Un uccello chiamato Huaychau, messaggero dell’alba, ebbe pietà dei bambini e rivelò loro la terribile verità. Avvertendoli del pericolo, li spinse a fuggire prima che Wakon potesse fare lo stesso con loro.

I due gemelli, terrorizzati, scapparono e lungo il cammino incontrarono una volpe, Añas, che dopo aver ascoltato la loro storia, decise di aiutarli. Li nascose nella sua tana e preparò un inganno per il crudele Wakon.

Quando Wakon si mise sulle tracce dei bambini, chiese agli animali se li avessero visti, ma nessuno gli diede indicazioni. Solo Añas lo indirizzò verso la cima di una montagna, suggerendogli di imitare la voce della madre per attirare i gemelli fuori dal loro nascondiglio.
Wakon corse disperatamente verso la vetta, ignaro della trappola che la volpe gli aveva teso. Giunto in cima, perse l’equilibrio e precipitò in un burrone, scatenando un violento terremoto con la sua caduta.

I gemelli rimasero con Añas, che li nutrì con il proprio sangue. Ma il disgusto li spinse a cercare altro cibo e, girovagando, trovarono un tubero simile a una patata, chiamato “oca“. Giocarono con esso come se fosse una bambola finché si ruppe. Poi, stanchi, si addormentarono.

Nel sonno, la bambina sognò di lanciare il proprio cappello in aria e di vederlo sospeso senza mai ricadere. Lo stesso accadeva con i suoi vestiti. Quando si svegliò, raccontò il sogno al fratello. Mentre riflettevano sul suo significato, videro nel cielo una lunga corda discendere dall’alto.

Il tempio di Pachacamac – Wikipedia – Foto di:  Xauxa (presunto autore), opera propria rilasciata con licenza CC BY 2.5

Incuriositi, iniziarono ad arrampicarsi e scoprirono che in cima li aspettava il loro padre, Pachakamac. Mosso a pietà per le loro sofferenze, li accolse e li trasformò nel Sole e nella Luna, affinché potessero splendere nel cielo per sempre.

E Pachamama?
Lei rimase sulla Terra, trasformandosi in un maestoso nevaio chiamato ancora oggi La Viuda, la Vedova.

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