Plutarco – Wikipedia, pubblico dominio

Plutarco nacque tra il 46 e il 48 d.C. a Cheronea, in Beozia, probabilmente in una famiglia agiata. Fratello di Lampria e bisnipote di Nicarco, si trasferì ad Atene nel 60 d.C., dove incontrò Ammonio, un filosofo platonico di cui divenne un discepolo particolarmente brillante. Oltre alla filosofia platonica, studiò anche matematica e retorica, e nel 66 d.C. ebbe l’occasione di conoscere l’imperatore Nerone, con il quale mantenne buoni rapporti, anche grazie alla decisione dell’imperatore di esentare la Grecia dal pagamento dei tributi.

Dopo aver ottenuto la cittadinanza ateniese, Plutarco visitò varie città, tra cui Patrie e Tespie, entrando a far parte della tribù Leontide.
Nel 70 d.C. sposò Timossena, una donna di grande virtù e cultura, che lo accompagnò sia nelle attività religiose, quando divenne sacerdote a Delfi, sia nelle discussioni culturali, avendo lei stessa scritto un trattato sull’amore per il lusso dedicato all’amica Aristilla.

Plutarco continuò i suoi viaggi in Asia, dove tenne conferenze a Efeso e Sardi, e si recò anche in Italia, soggiornando probabilmente a Roma tra il 72 e il 92 d.C. Durante questo periodo, conobbe l’imperatore Vespasiano e, nonostante la sua scarsa padronanza del latino, tenne lezioni alla corte imperiale, sostenendo la politica estera di Roma.

Delfi, Tempio di Apollo – Foto di Lavnia tratta da tanogabo.it 

Nel 90 d.C., Plutarco fu eletto sacerdote presso il santuario di Apollo a Delfi e, diciassette anni dopo, fu nominato procuratore dall’imperatore Adriano. Morì in un periodo compreso tra il 119 e il 125 d.C., secondo le fonti di Eusebio..

Plutarco è considerato uno degli autori più prolifici dell’antica Grecia, anche se la sua opera cadde nell’oblio durante il Medioevo cristiano, soprattutto a causa dello Scisma d’Oriente del 1054, che separò la Chiesa romana da quella greca. Tuttavia, fu nel XIV secolo che i suoi scritti tornarono alla luce, grazie alla rinnovata comunicazione tra gli studiosi bizantini e gli intellettuali latini, con la diffusione di traduzioni in volgare e in latino durante l’Umanesimo.

Tradizionalmente, la sua produzione letteraria viene suddivisa in due grandi categorie: Vite parallele e Moralia. Le Vite parallele, dedicate al suo amico Quinto Sosio Senecione, comprendono ventitré coppie di biografie, generalmente accostando un personaggio romano a un personaggio greco.

I Moralia, invece, sono una raccolta di scritti di diversa natura, in cui Plutarco affronta argomenti come le scienze naturali, la religione, la storia, la filosofia, la critica letteraria e l’arte. Il nome deriva dal fatto che i primi quindici trattati si concentrano principalmente su temi etici e filosofici.

 

 

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