Nella mitologia greca, Polidette era il re dell’isola di Serifo e figlio di Magnete e di una Naiade. La sua vita si intrecciò con quella di Perseo e di sua madre Danae quando questi ultimi, arrivati sull’isola, furono soccorsi da Ditti, fratello di Polidette e pescatore, che li accolse con ospitalità.
Polidette s’invaghisce della bellezza di Danae, desiderando farla sua sposa, ma lei respinge ogni sua proposta. Determinato a liberarsi dell’ostacolo rappresentato da Perseo, escogitò un piano: dichiarò di volersi unire in matrimonio con Ippodamia, affermando che ciò avrebbe giovato al regno. Per ottenere il supporto dei sudditi, chiese loro di donargli un cavallo come contributo per le nozze.
Tuttavia, Perseo, privo di beni da offrire, si fece avanti con una proposta coraggiosa: promise che avrebbe esaudito qualsiasi richiesta del re, a patto che Polidette rinunciasse definitivamente a Danae.
Il sovrano, vedendo in questa promessa un’opportunità per liberarsi di Perseo, avanzò una richiesta che sembrava impossibile da soddisfare: come dono di nozze, esigeva la testa della temibile Medusa, una delle tre Gorgoni.
Dopo aver ottenuto la testa della Gorgone Medusa, Perseo tornò trionfante a Serifo.
Al suo arrivo, scoprì che sua madre Danae si era rifugiata in un tempio insieme a Ditti, poiché Polidette, pur non avendo mai voluto realmente sposare Ippodamia, continuò a perseguitarla con le sue attenzioni indesiderate.
L’eroe, furioso per il comportamento del re, nascose Andromeda al sicuro e si diresse verso la reggia di Polidette con il dono promesso. Una volta entrato nel palazzo, senza esitazione estrasse dalla sacca magica la testa di Medusa e, con lo sguardo della Gorgone, trasformò in pietra il sovrano e tutti i suoi accoliti.
Dopo aver posto fine alla tirannia di Polidette, Perseo affidò il trono di Serifo a Ditti, suo padre adottivo, garantendo così un regno giusto e pacifico.
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