• RICCHEZZE TERRENE

 

Matteo 19, 23-26

[23] Gesù allora disse ai suoi discepoli: “In verità vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. [24] Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno dei cieli”. [25] A queste parole i discepoli rimasero costernati e chiesero: “Chi si potrà dunque salvare?”. [26] E Gesù, fissando su di loro lo sguardo, disse: “Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile”.

 

Matteo 6, 19-23

[19] Non accumulatevi tesori sulla terra, dove tignola e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano; [20] accumulatevi invece tesori nel cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove ladri non scassinano e non rubano. [21] Perché là dov’è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore. [22] La lucerna del corpo è l’occhio; se dunque il tuo occhio è chiaro, tutto il tuo corpo sarà nella luce; [23] ma se il tuo occhio è malato, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra!

Icona del Cristo di Latomos – Wikipedia – fonte: The Byzantine Legacy  – https://www.thebyzantinelegacy.com/thessaloniki immagine rilasciata con licenza CC BY-SA 4.0

RIFLESSIONI:

Il tema delle ricchezze terrene è centrale in molte religioni, spesso affrontato in relazione al rapporto dell’uomo con Dio, con il prossimo e con la propria interiorità. La ricchezza materiale, sebbene non sia intrinsecamente malvagia, è spesso vista come una prova morale e spirituale: può essere usata per il bene o diventare un ostacolo alla vita spirituale.

Nel cristianesimo, la ricchezza terrena è spesso considerata un rischio per la vita spirituale, se porta all’egoismo e all’allontanamento da Dio. Tuttavia, non è condannata in sé, ma viene valutata in base all’uso che se ne fa.

Tra i tanti insegnamenti biblici mi piace ricordarvi:

    • La parabola del ricco stolto (Luca 12,16-21)
      Un uomo accumula ricchezze per sé, ma Dio gli dice: «Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita». Il messaggio è chiaro: la ricchezza materiale non ha valore eterno.

    • Il pericolo dell’avidità (1 Timoteo 6,10)
      «L’amore del denaro è radice di tutti i mali». La Bibbia non condanna la ricchezza, ma l’avidità che porta alla corruzione morale.

L’uso corretto delle ricchezze:

    • Condivisione e carità: Nel cristianesimo, la ricchezza dovrebbe essere usata per aiutare i bisognosi («Date in elemosina, e tutto per voi sarà puro» – Luca 11,41).
    • Distacco spirituale: Anche chi possiede beni materiali è chiamato a non farsene dominare.
    • Benedizione e responsabilità: Alcuni personaggi biblici, come Abramo e Giobbe, erano ricchi, ma la loro ricchezza era vissuta in armonia con la fede.

Le principali religioni insegnano che la ricchezza terrena non è intrinsecamente cattiva, ma può diventare un ostacolo se porta all’egoismo, all’avidità e all’allontanamento dai valori spirituali. L’invito è quello di usare i beni materiali in modo responsabile, aiutando gli altri e mantenendo il cuore libero dall’attaccamento.

In sintesi:

    • La ricchezza deve essere guadagnata onestamente e usata per il bene.
    • L’attaccamento eccessivo alle cose materiali può essere pericoloso per la vita spirituale.
    • La vera ricchezza è quella interiore, fatta di virtù e buone azioni.

Così, come dice Gesù in Matteo 6,20: «Accumulatevi tesori nel cielo», ovvero investite nelle cose che hanno valore eterno.

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