Nella mitologia etrusca, Tagete (o Tages) è una figura enigmatica e straordinaria, un fanciullo dotato di una saggezza senza tempo, capace di illuminare il destino del suo popolo con insegnamenti di origine divina.

Secondo la leggenda, la sua nascita avvenne in circostanze miracolose. Un contadino del territorio di Tarquinia, intento a tracciare solchi nella terra per arare il campo, vide emergere improvvisamente dal terreno un bambino dall’aspetto splendente e soprannaturale. Nonostante le sue sembianze infantili, il piccolo Tagete parlava con la saggezza di un uomo anziano, rivelando di possedere una conoscenza superiore e misteriosa.

Fondazione del tempio etrusco di Tarquinia, teatro della leggenda di Tages. (Tarquinia – Ara della Regina) – WikipediaUser:ChristianBier, pubblico dominio

Colpito dall’evento prodigioso, il contadino diffuse la notizia, e presto il fanciullo venne condotto al cospetto dei dodici principi delle dodici città-stato etrusche, i membri della Lega Etrusca.
Qui, accolto con onore e rispetto, il giovane sapiente iniziò a trasmettere il suo sapere sacro, insegnando agli Etruschi l’arte della divinazione, ovvero l’interpretazione dei segni inviati dagli dèi attraverso i fenomeni naturali, il volo degli uccelli, le viscere degli animali sacrificati e altre manifestazioni celesti.

Gli insegnamenti di Tagete furono considerati di tale importanza che vennero raccolti nei Libri Tagetici, testi sacri che costituirono il fondamento della religione etrusca e delle pratiche divinatorie utilizzate dagli àuguri e dagli aruspici per secoli a venire. Questa conoscenza si tramandò fino all’epoca romana, influenzando profondamente le pratiche religiose e rituali della civiltà successiva.

Secondo alcune versioni del mito, il capo dei dodici principi, Tarconte, fu lo stesso contadino che per primo scoprì il fanciullo emergere dalla terra. Dopo aver compiuto la sua missione, trasmettendo agli uomini il sapere divino, Tagete fece misteriosamente ritorno alla terra da cui era venuto, scomparendo nel suolo che lo aveva generato.

La sua figura rimase per sempre legata alla saggezza sacra degli Etruschi, un popolo per il quale la religione e la conoscenza del volere degli dèi erano elementi centrali della vita quotidiana e del governo.

.

.

Condividi: