Teseo è uno dei grandi protagonisti del mondo mitologico greco. Spesso viene affiancato a Eracle per il suo coraggio e la sua forza, ma mentre Eracle era legato al Peloponneso, Teseo era l’eroe di Atene. Non solo guerriero, ma anche riformatore, Teseo è ricordato come il fondatore dell’identità politica e culturale della città.
La nascita di Teseo è avvolta nel mito, e due sono le versioni principali:
- La prima racconta che fosse figlio di Egeo, re di Atene, e di Etra, principessa di Trezene. Egeo, in cerca di un erede, aveva ricevuto dall’oracolo di Delfi una risposta enigmatica. Confuso, si rivolse al re Pitteo, che lo fece ubriacare e lo fece giacere con sua figlia. Da quell’unione nacque Teseo.
- Secondo un’altra versione, però, Etra, la stessa notte, fu raggiunta sull’isola di Sferia dal dio del mare Poseidone, che la rese madre. Teseo avrebbe così avuto due padri: uno umano e uno divino, da cui avrebbe ricevuto la sua forza straordinaria.
Per proteggerlo dai suoi 50 cugini, i Pallantidi, che avrebbero potuto vederlo come un rivale al trono, Egeo lasciò il figlio a Trezene, dove fu cresciuto dalla madre e dal nonno. Già da bambino, Teseo mostrò un carattere impetuoso: durante una visita di Eracle, vedendo la pelle di leone dell’eroe abbandonata in una sala, la scambiò per una vera bestia e la attaccò con una spada.
Da adolescente, dopo un pellegrinaggio a Delfi, Teseo seppe finalmente la verità sulle sue origini. Sua madre lo condusse in un luogo segreto dove il padre, prima di partire, aveva nascosto sotto un masso una spada e dei sandali. Solo quando Teseo fosse stato abbastanza forte da sollevare quel masso, avrebbe potuto sapere chi era davvero. E quel momento era arrivato.

Laurent de La Hyre – Teseo ed Etra (Teseo che trova la spada e le scarpe di suo padre) – Museo delle Belle Arti (Budapest) – Wikipedia, pubblico dominio
Teseo decise di recarsi ad Atene. Ma invece di scegliere la via del mare, più sicura, optò per un percorso via terra, infestato da banditi e mostri. Era deciso a dimostrare il suo valore. Lungo la strada sconfisse numerosi criminali, tra cui Procuste, un gigante che torturava i viaggiatori per “adattarli” al suo letto, segandoli o stirandoli. Teseo gli inflisse la stessa sorte.
Ripulita l’Attica dai suoi pericoli, arrivò ad Atene senza farsi riconoscere. Qui trovò il padre sotto l’influenza della maga Medea, che riconobbe l’identità del giovane e cercò di eliminarlo. Gli ordinò di catturare il toro selvaggio di Maratona, che Teseo riuscì a domare a mani nude.

Evelyn De Morgan – Medea – Wikipedia, pubblico dominio
Poi, Medea tentò un nuovo inganno: durante un banchetto, gli porse una coppa di vino avvelenato. Ma Egeo, vedendo la spada del figlio, lo riconobbe all’ultimo momento e rovesciò la coppa, salvandolo. Così padre e figlio si riabbracciarono, mentre Medea fuggì.

Antoine-Louis Barye – Teseo e il Minotauro, 1843 (Baltimore Museum of Art) – Wikipedia, pubblico dominio
Poco dopo, Teseo si offrì volontario per affrontare il Minotauro, il terribile mostro rinchiuso nel Labirinto di Creta, al quale Atene era costretta a sacrificare giovani ogni anno. Grazie all’aiuto di Arianna, figlia del re Minosse, che gli diede un filo per ritrovare la strada, Teseo uccise il Minotauro e riuscì a fuggire.

Pompei, Casa di Gavius Rufus. Teseo liberatore, museo archeologico nazionale di Napoli. (Teseo ha appena ucciso il Minotauro riverso a terra nell’ingresso del labirinto, e viene ringraziato dai giovinetti ateniesi destinati a finire in pasto al mostro, mentre sulla destra il popolo cretese assiste sorpreso all’evento.) – Wikipedia, pubblico dominio
Ma al suo ritorno in patria commise un errore tragico: dimenticò di cambiare le vele della nave da nere (segno di lutto) a bianche (segno di vittoria). Egeo, vedendole da lontano, credette che il figlio fosse morto e si gettò in mare. Da allora, quel mare porta il suo nome: Mar Egeo.
Salito al trono, Teseo avviò grandi cambiamenti. Riunì le città dell’Attica in un unico stato, fondando l’Atene unificata. Istituì le Feste Panatenee, divise la società in tre classi (nobili, artigiani e coltivatori) e gettò le basi della futura democrazia.

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Nonostante il ruolo da re, Teseo non rinunciò mai all’azione. Sottomise Megara, vinse le Amazzoni e sposò una di loro, Antiope. Con l’amico Piritoo combatté i Centauri e si spinse persino negli Inferi, da cui fu salvato da Eracle.
Tornato ad Atene, però, trovò una città in crisi. Le lotte politiche lo avevano allontanato dal potere. Deluso, si ritirò sull’isola di Sciro, ma lì fu tradito dal re Licomede, che lo fece precipitare da una rupe.
Solo molti anni dopo le sue ossa furono riportate ad Atene, dove venne eretto un tempio in suo onore ai piedi dell’Acropoli. Da allora, Teseo fu venerato come eroe protettore della città.
Si dice persino che, durante la battaglia di Maratona, il suo spirito sia apparso ai soldati ateniesi per guidarli alla vittoria.