Cicerone, Tusculanae disputationes . Latino, manoscritto miniato su pergamena – Wikipedia, pubblico dominio

Questa leggenda affonda le sue radici nel ricco patrimonio dei miti greci e probabilmente è stata tramandata da Timeo di Tauromenio, uno storico nato nel 350 a.C., figlio di Andromaco, il tiranno della città di Tauromenio, l’antica Taormina. Quando Tauromenio cadde sotto il controllo di Siracusa, Timeo fu costretto all’esilio, trovando rifugio ad Atene, dove trascorse circa cinquant’anni prima di fare ritorno in Sicilia. Morì nel 260 a.C. a Siracusa.

Timeo è ricordato come uno dei più importanti storici della sua epoca. Le sue “Storie“, un’opera monumentale composta da 38 libri, narravano la storia dell’Occidente greco, dalle sue origini mitiche fino alla morte del tiranno Agatocle di Siracusa nel 289 a.C.
Un episodio famoso, ripreso da Cicerone nelle sue “Tusculanae disputationes“, riguarda la spada di Damocle, un racconto che Timeo avrebbe incluso nella sua opera, in una sezione dedicata alla Sicilia, oggi purtroppo perduta.

L’espressione “Ho la spada di Damocle sulla testa!” è diventata un modo comune per indicare un pericolo imminente, una preoccupazione gravosa, o un evento negativo che potrebbe accadere in qualsiasi momento. Questo detto trae origine dalla leggenda di Damocle, un personaggio che, a seconda delle versioni, è stato descritto come un cortigiano di Dionigi I di Siracusa, un principe ospite del tiranno, o addirittura un prigioniero.

Thomas Couture – Damocle prigioniero di Dionisio – Wikipedia, pubblico dominio

Secondo la leggenda, Damocle era solito lodare la fortuna di Dionigi (430-367 a.C.), ammirando il lusso e il potere di cui godeva il tiranno, che viveva in un magnifico palazzo circondato da immense ricchezze. Per rispondere a queste continue lodi, Dionigi propose a Damocle di prendere il suo posto per un giorno, permettendogli di sperimentare di persona la vita di un sovrano.

Durante il sontuoso banchetto serale, Damocle si trovava seduto sul trono di Dionigi, godendo dei deliziosi cibi e del fasto della corte.

Wenceslaus Hollar – La spada di Damocle – Thomas Fisher Rare Book Library – Wikipedia, pubblico dominio

Tuttavia, alzando lo sguardo verso il soffitto, notò con terrore una spada sospesa sopra la sua testa, legata a un sottile crine di cavallo. Preso dal panico, Damocle abbandonò immediatamente il trono, rimpiangendo amaramente lo scambio di ruoli che aveva tanto desiderato.

Con questo stratagemma, Dionigi riuscì a far comprendere a Damocle quanto fosse ardua la vita di un tiranno, sempre in bilico tra potere e pericolo, costantemente minacciato da insidie che mettevano quotidianamente a rischio la sua vita. Da allora, l’espressione “Avere la spada di Damocle” è sopravvissuta nei secoli, giungendo fino ai giorni nostri come un simbolo di preoccupazione e pericolo imminente.

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