Alètto, una delle tre Erinni nella mitologia greca, era conosciuta come la “persecutrice infaticabile“.

Gustave Doré, incisione che illustra il Canto IX della Divina Commedia, Inferno, di Dante Alighieri. Didascalia: Megera, Tisifone e Aletto – Wikipedia, pubblico dominio

Insieme a Tisifone e Megera, Alètto personificava la vendetta divina contro coloro che osavano infrangere i sacri vincoli del parricidio, dell’inganno e del tradimento.

Secondo il mito, le Erinni nacquero dalle gocce di sangue di Urano, versate sulla Terra dopo che Crono lo aveva mutilato. Da quel sangue, la Madre Terra generò queste divinità terrificanti, incaricate di punire i peccati più gravi.

Tra le tre sorelle, Alètto era la più spietata e inarrestabile. Il suo ruolo era quello di inseguire incessantemente le sue vittime, infliggendo tormenti e assicurandosi che nessun crimine rimanesse impunito. La sua vendetta era una forza instancabile della natura, impossibile da placare o evitare, e rappresentava il lato oscuro e inesorabile della giustizia divina.

In alcune versioni del mito, si racconta che le Erinni non fossero nate dal sangue di Urano, ma dalla stessa Notte, un elemento che sottolinea ulteriormente il loro legame con le forze più oscure e misteriose del cosmo.

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