L’idea dell’Antica Madre affonda le sue radici nei primordi dell’umanità, in quel substrato archetipico che ha plasmato la coscienza collettiva fin dall’alba della civiltà. Conosciuta con molteplici nomi e declinazioni nelle diverse culture del mondo, la Grande Madre rappresenta il principio generativo, la matrice da cui scaturisce la vita e alla quale tutto infine ritorna. Il suo archetipo si manifesta nella terra fertile, nel grembo della creazione, nell’oceano primordiale e nel mistero della nascita e della rigenerazione.

Pieter Paul Rubens – Allegoria dell’Eternità – Wikipedia, pubblico dominio

Nel pensiero mitico e simbolico, l’Antica Madre incarna le forze energetiche primordiali, quelle potenze originarie che danno forma e sostanza all’esistenza. Queste energie, spesso raffigurate come potenze caotiche da ordinare, rappresentano sia il principio fecondante sia il potenziale distruttivo della natura. Esse si muovono in un perenne ciclo di creazione, distruzione e rinnovamento, principio che le antiche culture hanno venerato con rituali e miti sacri.

La dualità insita nelle forze primordiali si riflette nel duplice aspetto dell’Antica Madre: essa è sia nutrice amorevole sia terribile divoratrice. Nelle tradizioni mesopotamiche, la dea Tiamat incarna il caos primordiale e la madre di tutte le cose, ma anche la potenza da cui scaturisce l’ordine cosmico. Nelle culture mediterranee, Demetra rappresenta la generosità della terra coltivata, mentre la sua controparte oscura, Ecate o Persefone, è legata al regno dei morti e ai cicli di morte e rinascita.

Le forze energetiche primordiali sono spesso associate agli elementi naturali: la terra, l’acqua, l’aria e il fuoco.

      • La terra, solida e feconda, è la manifestazione materiale della Grande Madre, il ventre da cui nasce ogni forma di vita.
      • L’acqua, fluida e adattabile, è l’elemento delle profondità inconsce e delle trasformazioni interiori.
      • L’aria, eterea e inafferrabile, simboleggia il respiro vitale e la connessione con il divino.
      • Infine, il fuoco, potente e distruttivo, è la scintilla della creazione e della rigenerazione.

Nelle tradizioni esoteriche e nei culti misterici, il richiamo all’Antica Madre è spesso legato alla ricerca di un equilibrio con le forze cosmiche. Il culto della Dea, presente nelle pratiche neopagane e in alcune correnti della spiritualità contemporanea, invita alla riconnessione con le energie originarie per riscoprire una saggezza ancestrale. Questo percorso di risveglio interiore mira a riequilibrare le forze maschili e femminili, razionali e intuitive, all’interno dell’individuo e della collettività.

Immagine che rappresenta il Caos Magnum, il ‘grande abisso’ (Luca 16:26). Intarsi nel coro di Santa Maria Maggiore, Bergamo. Opera di Giovan Francesco Capoferri su un progetto di Lorenzo Lotto. – Wikipedia, pubblico dominio

L’Antica Madre e le forze energetiche primordiali rappresentano il cuore pulsante della vita e del cosmo, l’origine e il destino di ogni manifestazione. La loro comprensione e il loro culto hanno accompagnato l’umanità per millenni, testimoniando la perenne ricerca di un legame con il sacro e con il mistero dell’esistenza.

Ancora oggi, il loro richiamo risuona nelle tradizioni spirituali e nelle pratiche di connessione con il divino, offrendo un ponte verso la saggezza primordiale e il potere creativo dell’universo.

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