
Busto di Virgilio, parco Vergiliano (Napoli) – Wikipedia, pubblico dominio
La domanda se Virgilio abbia scritto sulla venuta di Gesù tocca un punto affascinante di intersezione tra letteratura pagana e interpretazione cristiana.
In realtà, Virgilio non poteva conoscere Gesù, essendo vissuto tra il 70 e il 19 a.C., quindi prima della nascita di Cristo. Tuttavia, uno dei suoi testi più famosi, la Quarta Egloga, è stato interpretato nei secoli successivi come una sorta di profezia inconsapevole della nascita del Messia.
Nella Quarta Egloga, Virgilio annuncia l’arrivo di un bambino che segnerà l’inizio di una nuova età dell’oro. Il testo parla di pace, giustizia e rinnovamento del mondo. Il tono è solenne, quasi profetico, e presenta immagini che, se lette in chiave cristiana, ricordano i testi biblici sull’avvento di Gesù: un bambino divino, una nuova era, la fine del male.
Per questo motivo, i primi cristiani, e in particolare autori medievali come Lattanzio, Agostino e soprattutto Dante Alighieri, videro in Virgilio un “pagano ispirato”, che, pur senza sapere, avrebbe annunciato l’avvento di Cristo.
Ecco alcuni passi significativi della Quarta Egloga nella traduzione italiana:
“Già torna la grande serie dei secoli,
già nasce una nuova stirpe.
Già la Vergine torna, tornano i regni di Saturno:
già scende dall’alto un nuovo parto del cielo.
Tu, casta Lucina, assisti al bambino che sta per nascere,
col quale cesserà l’età del ferro
e sorgerà nel mondo l’età dell’oro:
tu reggi, o Febo, il comando!”
Più avanti, Virgilio aggiunge:
“Il bambino riceverà la vita divina,
vedrà gli dei mischiarsi con gli eroi,
e sarà lui a governare il mondo pacificato
con le virtù del padre.”
Letti con occhi cristiani, questi versi sembrano preannunciare la nascita di Gesù da una Vergine, l’inizio di una nuova era e la pace universale. Ma bisogna ricordare che il contesto originale della poesia è politico e mitologico, non religioso in senso cristiano.
Virgilio scrive durante il periodo delle guerre civili romane e sotto la crescente influenza di Ottaviano Augusto.
È probabile che il “bambino miracoloso” sia una metafora della nuova età di pace promessa dal principato augusteo, o forse un riferimento a un figlio atteso da una famiglia nobile vicina all’imperatore. L’“età dell’oro” è un concetto tipico della mitologia greca e latina, legato al ritorno di un ordine ideale, non a una figura messianica.
In sintesi, Virgilio non scrisse intenzionalmente sulla venuta di Gesù. Tuttavia, la potenza simbolica della Quarta Egloga ha reso possibile una lettura cristiana del testo, che ha avuto enorme influenza sulla cultura medievale e rinascimentale.
Virgilio è così diventato, almeno nell’immaginario cristiano, un poeta “profetico”, capace di annunciare inconsapevolmente l’evento centrale del cristianesimo.